Gli animali diventano opere d’arte
Dai presbiti dorati (rari come un libro del ‘500) alle orche che inseguono i pescatori di aringhe Il concorso al Museo di Storia Naturale di Londra
Èbanale dirlo, ma sono contento di non essere chiamato a fare una scelta fra le undici straordinarie foto finaliste del Wildlife Photographer of the Year, prestigioso concorso del Natural History Museum di Londra in collaborazione con il Bbc Wildlife Magazine. Scatti irripetibili di eventi naturali, di comportamenti animali, di specie rare. L’attimo colto, come solo la fotografia naturalistica sa fare, in un realismo estremo che diviene unicità d’immagine.
Quasi commuove la foto del presbite dorato di Gee (Trachypithecus geei), scimmia del vecchio mondo sull’orlo dell’estinzione. Ne rimangono poco più di 2.500 individui. Un’edizione limitata si potrebbe dire, come la tiratura di un libro pregiato del ‘500. La foto documenta una rarità della natura che a breve potrebbe sparire dal Pianeta. Ed allora la fotografia diverrà l’unica testimonianza dell’esistenza di quella specie. Come il cartone di un affresco perduto o il disegno di un opera d’arte scomparsa rimangono le uniche tracce di capolavori per sempre sottratti all’umanità.
L’immagine dell’orca che nuota sotto a un peschereccio per catturare le aringhe che cadono dalle reti è invece una sintesi dello stato ecologico dei nostri mari. L’uomo, il più grande predatore delle risorse marine che lascia un po’ d’avanzi ai predatori naturali degli oceani, adattati ormai a seguire la scia delle grandi barche.
La foto straordinaria di una volpe a Bristol è forse frutto di un lungo appostamento, ma il risultato è un vero ritratto, di quelli che dipingono i grandi artisti e che richiedono lunghe ore di posa, inclusa l’annoiata espressione del modello. E ancora, un’immagine di grande fascino sono le effimere sulle acque del Danubio, delicate e labili creature che piovono, come pulviscolo atmosferico, nel cielo notturno. La fotografia è arte e la natura fissata in questi scatti si accompagna sempre a una grande sensibilità artistica ed estetica.
Come ogni forma d’arte anche la fotografia ha fortune alterne, ma la natura fotografata ha una propria forza che va oltre i gusti e i mutamenti di giudizio. A caccia Un fanello mangia i semi di una Centaurea: il fotografo l’ha inseguito per 20 minuti sui monti di Rila, in Bulgaria, prima di «catturarlo» (Isaac Aylward, Regno Unito/Wildlife Photographer of the Year 2016)