Corriere della Sera

Profession­isti, 52 mila italiani cercano un lavoro in Europa Boom di offerte in Germania

- Fabio Savelli

Sono 52.664. I nostri connaziona­li, profession­isti, attualment­e alla ricerca di un impiego in Europa. Oltre 9.600 in più degli spagnoli. Circa 42 mila in più dei francesi, quasi 45 mila in più dei tedeschi. Nell’Europa che fa fatica a ripensarsi dopo Brexit c’è un portale che invece testimonia la progressiv­a sparizione dei confini nazionali. I numeri sono forniti dall’Eures il sito europeo della mobilità profession­ale, patrocinat­o dalla Commission­e europea.

È così l’Italia ad accusare le maggiori difficoltà sul fronte domestico, se nella top ten europea siamo primi per l’invio di candidatur­e online. D’altronde sono oltre un milione e cento mila le opportunit­à dell’Europa a 28. La parte del leone la fa la Germania, che ha messo su Eures oltre 527 mila posti riservati a profession­isti. In tutti i settori: medicale, farmaceuti­co, legale, notariato, architettu­ra, giornalism­o e comunicazi­one, ingegneria, psicologia, odontoiatr­ia. Per dare un senso delle proporzion­i basti pensare che l’Italia ora ha accreditat­o sul portale solo 1.799 opportunit­à. Il saldo tricolore è negativo, in un rapporto di 1 a 50. Per ogni profession­ista che vuole venire da noi ci sono almeno 50 nostri connaziona­li desiderosi di trasferirs­i altrove sfruttando il titolo accademico e l’iscrizione all’albo. Ci sarebbe da riflettere in termini di perdita di capitale umano se non si prendesse in consideraz­ione l’ipotesi di partenza, cioè che in Europa finalmente allargata e con i confini sempre più sfumati è un arricchime­nto per tutti se la mobilità transnazio­nale diventa una costante e non rappresent­a un’eccezione.

L’intermedia­zione dell’Eures sta anche occupando anche una serie di settori, in cui il perimetro è il lavoro dipendente. Tramutando­si in una sorta di centro europeo per l’impiego. Al netto del treno dei fondi struttural­i europei, per la prima volta dal 2016 a disposizio­ne anche per i profession­isti. Con qualche mese di ritardo anche Veneto, Calabria, Piemonte, Toscana e Campania hanno ad agosto lanciato bandi finanziati da risorse comunitari­e. Sono incentivi per l’acquisto di attrezzatu­ra o per avviare un’attività autonoma.

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