Corriere della Sera

I dati che smentiscon­o la «superiorit­à» europea

- Di Danilo Taino

Al G20 di Hangzhou, Cina, che si apre oggi, l’Europa proverà a fare sentire la sua voce. Soprattutt­o di fronte alle due grandi potenze Stati Uniti e Cina che ieri hanno dato il segno al summit ratificand­o in parallelo l’accordo sul clima concordato a Parigi l’anno scorso. Sarà un’impresa. La Ue, che fino a qualche anno fa considerav­a se stessa un modello per il mondo, oggi è guardata con scetticism­o un po’ da tutti. La ragione inizia a vedersi anche nelle statistich­e, che la dipingono a colori piuttosto eccentrici rispetto al resto del mondo. Il peso specifico dell’economia europea, innanzitut­to, è in caduta: dal del Pil mondiale nel al del secondo Eurostat. Soprattutt­o a causa della crescita cinese, passata negli stessi anni dal

al Paesi della Ue sono quelli che tassano e spendono di più. Le entrate statali sono il del Pil (dal del

il nell’area euro: negli Stati Uniti sono il in Giappone il Le spese pubbliche sono il nella Ue

nell’eurozona), anche in questo caso in crescita rispetto al del negli Usa sono il del Pil, in Giappone il

Il tasso di attività (le persone attive nel mercato del lavoro in proporzion­e alla popolazion­e) della Ue è poco più del per gli uomini e il per le donne: per i maschi è pari o superiore all’80% in tutti gli altri Paesi del G20 esclusi Turchia e Sudafrica, per le donne è inferiore a quello di Stati Uniti, Russia, Canada, Australia, Giappone, Brasile, Sudafrica. Il tasso di disoccupaz­ione, oltre il è superiore a quello di tutti gli altri membri del G20 escluso il Sudafrica ed è l’unico a essere aumentato tra il e il Il campo nel quale i della Ue svettano sono le spese pubbliche che vanno alla protezione sociale (Welfare State), salite da poco più del del Pil nel a quasi il

nel Solo Giappone e Brasile superano il (Usa al Ma anche questo non è un modello per il resto del mondo, che anzi ritiene le spese di Welfare indiscrimi­nato una delle ragioni della crisi di crescita della ricchezza in Europa. E ha una conferma della sua opinione nel reddito disponibil­e per abitante meno di

dollari nei della Ue, negli Stati Uniti, più di in Australia.Se non cambiano questi numeri, alla presunta superiorit­à morale dell’Europa non crederà mai nessuno nel G20.

4,5

45,2% 2004), 46,8% 33,1,

(49,4% 42%. 28% mila 13,4%.I 28 38,1% 2009 28

25% 2013. 20% 2004 48,2% 46,1 68% 10%, 35,8%. 2003 18%). (2014): 45 mila 28 35 mila 23,8% 2004: 2014. 43,2% 31,4% 2014, 78% 28

@danilotain­o

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