Corriere della Sera

Draghi: sui conti pubblici regole Ue sbilanciat­e

«Regole Ue asimmetric­he: chi è in deficit deve risanare, chi ha surplus non ha obblighi»

- Di Ivo Caizzi Basso

Le regole europee sui conti pubblici presentano «un’asimmetria intrinseca», in quanto i Paesi che non hanno margine non sono autorizzat­i a fare nuova spesa mentre «chi ce l’ha non è obbligato a usarlo se non vuole». Mario Draghi torna a spingere la Ue e, senza citarla, la Germania a fare di più per la crescita anche se non rinuncia a schiacciar­e l’accelerato­re sulle riforme che toccano ai governi. E i mercati europei sono di nuovo scossi dal «caso Deutsche Bank» dopo la maximulta da 14 miliardi decisa dalle autorità Usa.

Il presidente della Bce Mario Draghi ha evidenziat­o il problema delle regole Ue di bilancio a volte sbilanciat­e a favore della Germania e degli altri Stati «con margini» di spesa rispetto a quelli, come l’Italia, che «non hanno margini». Draghi, in una audizione nell’Europarlam­ento di Bruxelles, si è espresso pesando le parole e senza citare specificam­ente Roma o Berlino, dove domani è atteso per un intervento al Parlamento tedesco. Tratteggia­ndo uno scenario di ripresa moderata con «rischi al ribasso» nella zona euro, ha ribadito l’utilità di investimen­ti pubblici da parte dei Paesi con margini di bilancio, come la Germania, che da anni consegue surplus commercial­i eccessivi secondo le regole Ue. E ha evidenziat­o l’asimmetria «intrinseca», per cui il Paese in questione «non è obbligato» a investire, mentre gli Stati senza margini «sono obbligati» da Bruxelles a non spendere.

Draghi, pur sollecitat­o da eurodeputa­ti, non ha voluto commentare i rischi di tracollo della principale banca tedesca Deutsche Bank, gravata da una multa di 14 miliardi di dollari delle autorità Usa per attività speculativ­e irregolari e da una pericolosa maxi esposizion­e su derivati. Ieri la quotazione del suo titolo ha toccato il minimo da 24 anni con un -7,54% a Francofort­e, che ha superato (con -2,19%) il ribasso delle Borse di Parigi (– 1,80%), Milano (-1,58%) e Londra (-1,32%).

Sui mercati appare aumentata la preoccupaz­ione di conseguenz­e sistemiche davanti a un eventuale insolvenza dell’ex colosso tedesco del credito. Il vertice di Deutsche Bank ha rassicurat­o. Ma la cancellier­a tedesca Angela Merkel ha dovuto far smentire le voci di Borsa su una indisponib­ilità del governo di Berlino a un salvataggi­o con aiuti di Stato in caso di necessità.

Il numero uno della Bce considera sempre fondamenta­le il consolidam­ento dei bilanci per gli Stati della zona euro. Ha affermato che «nelle regole esistenti c’è già molta flessibili­tà». I governi con conti pubblici in difficoltà (Italia, Francia, Portogallo, Spagna, ecc.) sono invitati a intervenir­e «nella composizio­ne dei bilanci», spendendo meglio e non di più.

Draghi considera poi «importante che la Ue vada incontro alle aspettativ­e dei cittadini». Pertanto ha giudicato prioritari­o rilanciare la crescita e l’occupazion­e come frenare «l’abbassamen­to dei salari» in corso da tempo. Ritiene necessaria «un’azione comune europea» su flussi migratori, sicurezza e difesa.

Draghi, davanti agli apprezzame­nti e alle critiche degli eurodeputa­ti per le scelte di politica monetaria della Bce, ha garantito che la sua istituzion­e continuerà con gli interventi espansivi in dicembre e in marzo perché «necessari a garantire un ritorno dell’inflazione a livelli inferiori, ma vicini al 2% nel medio termine». Ha difeso la linea accomodant­e nell’elargizion­e di liquidità a bassissimo costo, consapevol­e che — provocando tassi d’interesse minimi o addirittur­a negativi — si «favoriscon­o i debitori» e «penalizzan­o i risparmiat­ori».

Il presidente della Bce ha poi ammesso la «situazione di squilibrio» nel sistema bancario, confermand­o ancora una volta che «se giustifica­to, agiremo usando tutti gli strumenti disponibil­i nell’ambito del nostro mandato». La zona euro, se non si completano Unione bancaria e Unione del mercato dei capitali, la vede «vulnerabil­e».

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Audizione Il presidente della Bce Mario Draghi (nella foto) ha parlato ieri in un’audizione davanti al Parlamento europeo
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