India, il profeta degli intoccabili lancia la sfida al potere di Modi
Chi è Mevani, l’avvocato 35enne passato dalla poesia all’attivismo
sul poeta Mariz, l’incontro fulminante con Mukul Sinha, avvocato dell’alta corte diventato famoso per aver difeso i musulmani massacrati nel 2002 nel Gujarat.
La sua prossima sfida è una grande mobilitazione che dovrebbe portare alla paralisi dei treni il primo di ottobre, sempre ad Ahmedabad. «Per riuscire a bloccare i binari dobbiamo essere almeno in 10 mila», stima. E se questa volta per incendiare gli animi non potrà contare sull’aiuto di alcun video come quello virale sui linciaggi diffuso in Rete prima della grande marcia di agosto, meglio tenersi un piano di riserva: «Se saremo meno agiremo all’interno dei convogli. Siamo pronti a farci picchiare, ma non useremo la violenza», assicura. La speranza è quella di trasformarsi da gruppo dalit a movimento trasversale sostenuto da gruppi di donne, lavoratori informali (la stragrande maggioranza in India), gruppi tribali e associazioni di contadini. Insieme «per smantellare questo sistema feudale, la struttura delle caste». «Mi invitano o vengono da me perché sono il personaggio del momento, ma non mi faccio illusioni: so che la paura di esporsi è altissima, il timore di vendette, come la sospensione dei sussidi, paralizza». Non è facile lavorare senza il supporto di una struttura («sto lavorando per averla») e senza garanzie economiche («Mi baso su contributi di donatori e amici, presto ricorrerò al crowdfunding»).
Il grande salto sulla scena nazionale è previsto per marzo con la mobilitazione indetta in Uttar Pradesh, Stato a grande rappresentanza di intoccabili dove si vota il prossimo anno. E