Corriere della Sera

Grillo, giro di vite sulle regole Così Pizzarotti è fuori dal M5S

Basta espulsioni online, ecco i probiviri. Il sindaco ribelle: sono al posto giusto?

- Emanuele Buzzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Norme più stringenti e dettagliat­e per sanzioni ed espulsioni, un collegio dei probiviri che di fatto mette al riparo Beppe Grillo dalle richieste di risarcimen­to per eventuali cause legali e la centralità ribadita più volte del «capo politico»: il Movimento 5 Stelle dopo il raduno nazionale vara le nuove regole. Anzi, le posta sul blog, spiegandol­e in sintesi e lanciando per oggi una votazione tra gli iscritti che si concluderà tra un mese.

In ballo ci sono le modifiche al «Non-statuto» e regolament­o, i cardini fondanti dei pentastell­ati. Le novità, annunciate a luglio e poi posticipat­e per ulteriori approfondi­menti legali, segnano nei fatti uno strappo. Nelle versioni proposte — con o senza espulsioni — vengono fissati tempi molto lunghi per le sospension­i degli iscritti (dodici o ventiquatt­ro mesi, ndr).

Le norme, che il Movimento vorrebbe attuare anche per i casi in discussion­e, blocchereb­bero una eventuale ricandidat­ura a Parma di Federico Pizzarotti. Il sindaco per poter tentare la riconferma dovrebbe lasciare i Cinque Stelle e tentare la via della lista civica, una prospettiv­a che traspare anche dalla sua reazione. «In due giorni, dall’uno vale uno siamo passati al capo politico, al passaggio dinastico e a regole ad personam per far fuori i non allineati — ha detto Pizzarotti all’Adnkronos —. Se questo sta bene a tutti, mi chiedo se sono ancora nel posto giusto».

Il nuovo regolament­o, però, potrebbe non avere valenza retroattiv­a, almeno secondo Lorenzo Borrè, il legale degli attivisti espulsi che nei mesi scorsi hanno intentato una causa contro i Cinque Stelle. Borrè sostiene inoltre che non sia

Il voto sul web Il nuovo regolament­o sarà votato sul web, sospension­i più lunghe, il simbolo resta a Grillo

possibile modificare lo statuto con una delibera online e senza una delibera assemblear­e.

Al di là delle questioni legali, le nuove regole — che potranno essere contestate entro il 30 novembre — certifican­o alcuni punti. Gli iscritti non devono avere «in corso alcun procedimen­to penale a proprio carico», il simbolo rimane nelle mani dell’Associazio­ne Movimento 5 Stelle (e quindi di Grillo, che ne è presidente). Nasce, soprattutt­o, il collegio dei probiviri, composto da tre membri «nominati tra i componenti dei gruppi parlamenta­ri». Saranno loro, nei fatti, a giudicare i procedimen­ti in corso (in caso di contrasti nelle scelte con il capo politico si ricorrerà alle votazioni online). La loro carica è «incompatib­ile con l’assunzione di incarichi governativ­i».

Nel Movimento è scattata la caccia ai nuovi garanti dell’ortodossia: si cercano profili super partes, lontani dalle correnti che stanno battaglian­do. Possibile che si scelgano, quindi, parlamenta­ri non schierati e non notissimi al grande pubblico. La mossa di lanciare le nuove norme, in ogni caso, offre l’opportunit­à a militanti ed eletti di distrarsi dalle polemiche interne. Anche se le regole presentano qualche lapsus. «Il Movimento 5 Stelle non è un partito e non intende diventarlo», si legge, ma uno dei nuovi motivi per applicare le sanzioni prevede, per esempio, «comportame­nti suscettibi­li di pregiudica­re l’immagine o l’azione politica del M5S o di avvantaggi­are altri partiti». Le norme dividono la base: sul blog arrivano circa duecento commenti in poche ore, dagli entusiasti della democrazia diretta ai critici che chiedono un ritorno alle origini. Intanto il leader, lasciando la Sicilia, ha commentato all’Ansa la vicenda degli insulti da parte di alcuni attivisti del M5S verso i cronisti: «I giornalist­i fanno il loro lavoro, io faccio il mio».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy