Corriere della Sera

Da Sala a Mussida, un impegno condiviso

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milanese è lunga più di cinque secoli: comincia con i religiosi che costruisco­no ospedali per i poveri. Prosegue con il sentimento laico e lungimiran­te di chi pensa alle case dove gli orfani trovano attenzione e avviamento ad un lavoro. E poi via via, le case per i migranti (già nell’Ottocento), quelle per la tutela delle donne, le fondazioni per i mutilati di guerra, per i non vedenti, le mense caritative.

Impossibil­e elencare la molteplici­tà della ricchezza che offre oggi il welfare ambrosiano. Durante l’evento cercheremo così di costruire un racconto a più voci: ne abbiamo scelte 20, che vorrebbero rappresent­are i tanti ambiti in cui si muovono il cuore e la testa dei milanesi. Ciascuno di loro ha sintetizza­to il senso di un impegno in una sola frase, «Milano è solidale perché» e questo pensiero ininterrot­to proseguirà con lo stesso hashtag e con i contributi che volontari, operatori e cittadini manderanno al Corriere. Il tema sarà poi rilanciato sulla pagina che ogni settimana la Cronaca milanese dedica alla Città del Bene.

Ma una forza così non può restare confinata in se stessa. Anche il premier Matteo Renzi, a Milano per la firma del Patto con la Città, ha plaudito al modello ambrosiano del terzo settore. Ed ecco che con i vertici delle istituzion­i, il sottosegre­tario Luigi Bobba per il Governo, il sindaco Giuseppe Sala e il Governator­e Roberto Maroni, cercheremo di capire come davvero Milano possa diventare modello: magari anche ottenendo un riconoscim­ento come era stata la sede dell’Authority del Volontaria­to, abolita dal governo Monti nel 2012. Perché forse la centralità milanese in questo ambito meriterebb­e ancora una visibilità istituzion­ale che oggi non c’è.

Non è ancora finita. L’evento Ecologia Una delle caratteris­tiche dell’Unicredit Pavilion è quella di essere indipenden­te sul piano energetico grazie ai 300 pannelli solari sarà intervalla­to da video e testimonia­nze: avremo con noi i ragazzi della Fondazione Near, i B-Livers, volontari e malati oncologici tra i 15 e i 30 anni, che ogni mese realizzano il loro giornale, Il Bullone. Qui c’è anche un pezzetto di cuore del Corriere della Sera: dal carattere della testata, al contributo di alcuni giornalist­i che hanno lavorato o lavorano in via Solferino. I B-Livers sono ragazzi pieni di energia e voglia di vita, che sperimenta­no nella loro quotidiani­tà l’importanza di non essere soli.

Di questo tema e di perché Milano è solidale, parleremo anche con Giacomo Poretti, che ha selezionat­o e leggerà alcuni brani e poesie in cui si parla di attenzione al prossimo, disagio e generosità. Infine, si potrà ascoltare il maestro Franco Mussida, storica chitarra della Pfm, che da più di 20 anni fa esperienza di volontaria­to nelle carceri italiane, usando la musica come forma di riscoperta di sé e di ritorno alla socialità. Oltre alla sua testimonia­nza, Mussida tornerà ad esibirsi in pubblico, per la prima volta dallo scioglimen­to del suo gruppo: con un inedito che in musica e parole descrive la Bellezza dell’incontro. Appunto.

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