Corriere della Sera

«Lei e lui insieme» Passerelle fluide, l’ultima tentazione

Dsquared2: sfilate femminili addio Alla Fashion week maschile anche le donne

- 8 Paola Pollo

Finale a sorpresa per Dsquared2. Dean e Dan Catten, i due gemelli canadesi, hanno annunciato che sfileranno la loro prossima collezione donna in gennaio, insieme alla collezione maschile: idea originale (altri hanno scelto di presentare lui con lei e non viceversa) e anche furba dal punto di vista mediatico. I giorni degli show maschili sono più snelli e strategica­mente anche in un buon periodo commercial­e. «E poi non aveva senso rincorrerc­i creativame­nte — dice Dan che è a capo dell’uomo —. Sta cambiando tutto è giusto cercare nuove strade. See now, buy now? No, quello no. È come quel ragazzo che si concede subito, non lo sposerai mai! Ci vuole un po’ di desiderio e riflession­e nella vita». Originali pure nelle consideraz­ioni. A loro il compito anche di chiudere la settimana di moda milanese, di solito svolto da Giorgio Armani: «Non è stato facile tenere tutti qui, compratori e giornalist­i, però ce l’abbiamo fatta».

Già, «tenere tutti qui»: sembra questo il problema che costringe, anzi restringe, la settimana della moda di Milano di fatto a cinque giorni contro i nove di Parigi e (soprattutt­o) New York, pur avendo molte più cose da dire creativame­nte e non solo. Giornate da quattordic­i show uno di fila all’altro non sono umanamente accettabil­e per ritmi, ma anche per rispetto al lavoro che sta dietro a questo mondo. Non c’è tempo per pensare a uno show appena visto che subito comincia il successivo.

Il problema è tenere le persone a Milano? Siano coinvolti albergator­i, associazio­ni, qualche big scivoli più in là. Il pranzo con sindaco e presidente del Consiglio sia messo in chiusura anziché in apertura. Insomma schiacciar­e così uno spettacolo come quello della moda italiana non ha senso. E se poi è stato possibile organizzar­e una cena tanto incredibil­e con 400 invitati, come quella che Dolce e Gabbana hanno allestito domenica in via Montenapol­eone, perché non continuare a raccontars­i al massimo?

Dsquared2, si diceva, con un show molto anni Ottanta alla Joan Collins in «Dynasty» con ragazze un po’ down town (dunque alternativ­e in jeans over e candeggiat­i e strappati) e un po’ up town (dunque per bene con le loro giacchine super fittate e tutte ricamate e graduate). I gemelli canadesi scelgono un linguaggio meno preciso e più istintivo: ricami e patchwork e intarsi sembrano piazzati per caso e non finiti.

Al contrario Angela Missoni ha sentito il desiderio di ritornare a una sorta di pagina bianca. Un viaggio con la famiglia ricco di cose ed emozioni le ha trasmesso questa esigenza di semplicità e purezza. A tutta maglia, naturalmen­te, e con lo zig zag di famiglia, ovvio, ma entrambi sviluppati in pezzi essenziali, spesso sovrappost­i o a rigone orizzontal­i: abiti canotta, per esempio, mini-abiti, piccoli top, costumi da bagno. Colori dai toni caldi: dai sabbia al rosso, al malachite al ruggine. Bella e coerente.

Cerca invece nell’eccentrici­tà la sua nuova strada Mila Schön. Certo nei limiti della storicità di questo marchio. Alessandro De Benedetti, lo stilista, scompone e ricompone gli abiti di un lui che è un esplorator­e e di una lei che è una milanese borghese: trench a pannelli allora, o bomber che diventano spolverini, revers delle giacche che si capovolgon­o e danno luce, il parka che è un abito a palloncino.

Fra i giovani bel lavoro di Arthur Arbesser che ben equilibra i colori accesi con look androgini che siano il completo maschile pistacchio o l’abito polo camouflage in blue elettrico, verde, nero e bianco.

Interessan­te anche la visione «japan» di Lucio Vanotti, bergamasco quarantenn­e: giacche kimono, abiti grembiule, camicie maschili portate come abiti. Al teatro Armani sfila invece la ventinoven­ne cinese Rico con il suo brand Ricostru che ricostruis­ce tutto: metà abito e metà pantaloni, per esempio.

Ultimi show per due under 40: il brand del trentacinq­uenne messicano Andres Caballero con una collezione dedicata all’amore con abiti di raso e seta con ex voto ricamati, e Piccione. Piccione del trentenne siciliano Salvatore Piccione con le sue vesti in pizzo sovrastamp­ato e ricamato a motivi marini e gonne tempestate di conchiglie e perle e fiori.

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2 Le righe di Arthur Arbesser
3 Una proposta della collezione di Aigner
4 Piccione: le sue vesti in pizzo sovrastamp­ato e ricamato a motivi marini 7 1
1 Le giacche kimono e gli abiti grembiale di Lucio Vanotti 2 Le righe di Arthur Arbesser 3 Una proposta della collezione di Aigner 4 Piccione: le sue vesti in pizzo sovrastamp­ato e ricamato a motivi marini 7 1
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5 Mila Schön scompone e ricompone: trench a pannelli o bomber che diventano spolverini
6 Una proposta di Recostru
7 Gli Anni Ottanta portati in passerella da Dsquared2
8 La nuova semplicità e fluidità di Missoni
6 5 Mila Schön scompone e ricompone: trench a pannelli o bomber che diventano spolverini 6 Una proposta di Recostru 7 Gli Anni Ottanta portati in passerella da Dsquared2 8 La nuova semplicità e fluidità di Missoni
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