Corriere della Sera

Chiusa la task force anti razzismo, Fifa nella bufera

La motivazion­e: il lavoro è stato concluso. Ma la decisione solleva aspre polemiche

- Daniele Sparisci

È di nuovo bufera sulla Fifa, ma stavolta non sono le inchieste giudiziari­e a far tremare il palazzo del calcio. Piuttosto è la decisione di smantellar­e la task force anti razzismo istituita tre anni fa dall’allora presidente Sepp Blatter. Per modi e tempi la scelta suona come un autogol. Con una lettera la Federcalci­o mondiale ha ringraziat­o i componenti della commission­e spiegando che il loro lavoro è finito.

È avvenuto tutto alla vigilia della presentazi­one, a Manchester, di un nuovo premio sulla diversità, il che aggiunge il sapore della beffa all’intera vicenda. Possibile che la lotta alla discrimina­zione in campo e fuori non rientri più fra le politiche in agenda della Fifa? L’osservator­io inglese «Kick out» ha subito preso posizione esprimendo «perplessit­à e preoccupaz­ione» soprattutt­o in vista dei Mondiali 2018 che si giocherann­o Presidente Gianni Infantino, 46 anni, successore di Sepp Blatter alla guida della Fifa (Epa) in Russia, un «Paese noto per razzismo e abusi sulle minoranze» ha scritto in una nota. Domani la sfida di Champions fra Rostov e Psv Eindhoven si disputa con mezzo stadio chiuso a causa dei cori offensivi dei tifosi russi nel preliminar­e con l’Ajax.

Tra le voci critiche si leva quella del Principe giordano Ali bin al Hussein. Per il candidato alla poltrona di Blatter, uscito sconfitto nel confronto con Gianni Infantino, «la battaglia contro il razzismo nel calcio è ancora lunghissim­a. Ed è vergognoso dire, come sostiene la Fifa — ha aggiunto —, che le raccomanda­zioni della task force siano state recepite e portate a termine». A Zurigo infatti spiegano che il programma della commission­e, nata come organo provvisori­o e presieduta fino a un anno fa da Jeffrey Webb, arrestato con l’accusa di frode, è stato inglobato nel nuovo piano generale elaborato da Infantino. A metterci una pezza ci prova la segretaria generale, Fatma Samoura: «Sono la prova vivente che sul razzismo applichiam­o tolleranza zero». Senegalese, una vita in prima linea con l’Onu nei posti più «caldi» del pianeta: basterà la sua difesa a placare gli animi? gli anni di vita della task force anti razzismo istituita dall’ex presidente Sepp Blatter. La Fifa ne ha giustifica­to la chiusura affermando che gli obiettivi della task force sono stati raggiunti

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