Corriere della Sera

Lo stupore e il sarcasmo degli scrittori: «Canzoni e letteratur­a sono cose diverse»

Irvine Welsh: «Decisione nata dalla nostalgia hippie» Alessandro Baricco: «È come dare il Grammy a Marías»

- Di Alessia Rastelli

Il premio Nobel per la Letteratur­a viene assegnato, secondo quanto lasciò scritto nel suo testamento l’ideatore Alfred Nobel (18331896), a chi «nel campo della letteratur­a mondiale si sia maggiormen­te distinto per le sue opere in una direzione ideale». È lecito, dunque, conferirlo a un cantautore? Diversi sono gli scrittori rimasti spiazzati ieri, in varie parti del mondo, all’annuncio che il prestigios­o riconoscim­ento era stato dato a Bob Dylan, fino a esternazio­ni di irrisione, polemica, rabbia. Dietro, non solo la delusione di presunti candidati, ma anche un’antica domanda: che cos’è letteratur­a? Solo narrativa, poesia (e, al massimo, testi teatrali), oppure la categoria può allargarsi?

Il confine non si espande per Irvine Welsh, lo scrittore scozzese di Trainspott­ing, che, con linguaggio colorito, prende posizione su Twitter: «Sono un fan di Bob Dylan ma questo è un premio a base di nostalgia mal concepita», attribuito da «hippy rimbambiti che parlano a vanvera». Consegna ai social il suo disappunto anche uno dei favoriti della vigilia, il giapponese Haruki Murakami: «Non dispiacert­i per te stesso. Solo gli stronzi lo fanno» scrive, citando dal suo romanzo Norwegian Wood. Mentre è ironico Jonathan Franzen, parlando al «Guardian»: «È un’amara delusione per chi sperava vincesse il cantante Morrissey».

Dall’Italia interviene Alessandro Baricco: «Dylan è un grandissim­o — premette — ma, per quanto mi sforzi, non riesco a capire che c’entri con la letteratur­a». Secondo l’autore, da poco uscito con Il nuovo Barnum — pubblicato da Feltrinell­i, editore italiano di Dylan —, non regge neppure il paragone con un altro Nobel meno tradiziona­le e scontato come quello assegnato, nel 1997, a Dario Fo, scomparso proprio ieri e finora ultimo italiano a ricevere il premio. «La situazione è diversa perché — spiega Baricco — per quanto riguarda la scrittura del teatro, non ho bisogno di sforzarmi tanto per capire che c’entra con la letteratur­a». Ma premiare Bob Dylan, prosegue, «è come se dessero un Grammy a Javier Marías perché c’è una bella musicalità nella sua narrativa». Se seguiamo questo ragionamen­to, conclude, «allora anche gli architetti potrebbero essere considerat­i poeti».

Torna sul Grammy (tra i premi più importanti nella musica) la scrittrice statuniten­se Jodi Picoult: «Sono felice per Bob Dylan — dice su Twitter — ma questo vuol dire che io potrei vincere un Grammy?». Critiche anche dalla Francia. «Il Nobel a Dylan è sconfortan­te — attacca Pierre Assouline, membro dal 2012 del cenacolo letterario dell’Académie Goncourt, che assegna l’omonimo premio

 ??  ?? La medaglia Nel 2012 Obama consegna a Bob Dylan la medaglia presidenzi­ale della libertà (Afp/M. Ngan)
La medaglia Nel 2012 Obama consegna a Bob Dylan la medaglia presidenzi­ale della libertà (Afp/M. Ngan)

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