UE E FONDO MONETARIO, IL CANE E IL GATTO CHE LITIGANO SULLA GRECIA
Gli europeisti si preparano a intonare un paradossale «Grazie Trump»: esisterebbero i sondaggi che danno Marine Le Pen per sconfitta in Francia, Martin Schulz sarebbe in testa alle preferenze elettorali in Germania, Angela Merkel avrebbe scosso la Ue con un suo piano strategico, se dalla Casa Bianca non arrivassero critiche pesanti come scomuniche? Trump, forse, è la minaccia esterna di cui l’Europa aveva bisogno. A una condizione: che non sia la Grecia a mandare tutto all’aria prima che l’Europa possa rianimarsi. I termini della questione sono semplici e brutali. Una Grecia sul lastrico da anni per ripagare i suoi debiti dovrà tirar fuori in luglio altri 7 miliardi di euro. Se non lo farà, il default risulterà inevitabile e rischieranno il «contagio» altre situazioni finanziarie deboli compresa quella italiana. Per correre ai ripari elargendo ad Atene i miliardi necessari resta poco tempo: due o tre settimane al massimo, perché poi le elezioni in Olanda e in Francia impediranno di fare ai greci altri «regali». Fattibile, se la Ue e il Fondo monetario non fossero come cane e gatto sulle condizioni del nuovo aiuto anti default. La Ue non vuole cedere sulle pesantissime clausole imposte alla Grecia per accontentare la Germania, ma ritiene indispensabile che al prestito partecipi il Fondo; il Fondo risponde che non sarà della partita se l’Europa non alleggerirà le sue clausole troppo pesanti, ma con l’altra mano ne impone di sue (come quella di legiferare in anticipo, prima di ricevere i denari, sulle riforme da attuare dopo averli ricevuti) . I precedenti parlano di accordi parziali tra Ue e Fondo, raggiunti alla venticinquesima ora perché nessuno vuole creare un precedente di uscita dall’euro e non dall’Europa. Il governo greco guidato da Alexis Tsipras, che guida un Paese allo stremo, è diviso tra falchi e colombe. E ieri ha chiesto la revoca delle sanzioni economiche alla Russia. Non è la prima volta, tra fratelli ortodossi. Chi vuole intendere intenda.
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