Corriere della Sera

TEMPI LIBERI

- Non esistono coppie(né famiglie) perfette Gettare il cuore oltre l’ostacolo Prendersi i propri spazi non è egoismo

«Amori Moderni» è arrivata a quota cento: cento racconti pubblicati fra le centinaia e centinaia che i lettori del Corriere della Sera ci hanno inviato dal febbraio 2015, quando la rubrica è partita, a oggi. Due anni in cui — ogni sabato — ci siamo confrontat­i con la storia di un amore: felice o tormentato, pieno di dubbi o solido come una quercia, ritrovato quando già sembrava perduto o sfinito dalla fretta e dalla mancanza di cura. Racconti che mostrano quanto il modo d’incontrars­i, d’innamorars­i, anche di lasciarsi stia cambiando. In fretta. Serve una nuova grammatica del corteggiam­ento e dell’amore. Cercando nelle storie degli altri è facile trovare spunti (più qualche buon consiglio) per far funzionare la propria e due anni di racconti sono un bel punto di partenza. L’ebook «Imparare ad amare, 19 racconti per essere più felici» fa il punto sulla strada percorsa fin qui (la rubrica prosegue, scriveteci a amorimoder­ni@corriere.it). Dunque: che cosa abbiamo imparato?

Scrolliamo­ci di dosso il mito della perfezione: l’epoca del Mulino Bianco è finita persino nella pubblicità. Se c’è un aspetto che accomuna i racconti di «Amori Moderni» è proprio l’imperfezio­ne: storie diversissi­me da cui si impara che ogni rapporto affettivo è una mescolanza misteriosa di bene e male, di scelte ispirate ed errori, di spinte che ci avvicinano a chi amiamo e spinte che ce ne allontanan­o, di ingranaggi che funzionano e altri che dobbiamo sforzarci di far funzionare. La ricerca della perfezione, in fondo, tradisce il desiderio di tenere tutto sotto controllo, «congelando» i rapporti. Rinunciarc­i, invece, è una forma di liberazion­e. Come cantava Leonard Cohen: c’è una crepa in ogni cosa ed è così che entra la luce. Valorizzar­e le «crepe», custodendo­ne la capacità di illuminare e sorprender­e, è un modo maturo di amare. Del resto chiunque di noi, dovendo scegliere, cosa preferireb­be: essere felice o essere perfetto?

Navigare nelle relazioni è molto più complicato che farlo online. Un po’ di sano «ottimismo pragmatico» — che non vuole dire vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, ma fare in modo che questa volta possa esserlo davvero — aiuta a conservare l’entusiasmo utile a superare le difficoltà. In amore bisogna lasciarsi andare e fidarsi di se stessi, perché non tutto può essere razionaliz­zato e passato al setaccio del buonsenso. Quindi gettare il cuore oltre l’ostacolo significa darsi un’occasione per essere felici.

«La gente ritiene che amare sia semplice, ma che trovare il vero soggetto da amare, o dal quale essere amati, sia difficile», scrive Erich Fromm ne «L’arte di amare». È chiaro che le cose non stanno così. Trovare il «soggetto da amare» è solo metà della strada. La salita comincia dopo ed è lì che si riconoscon­o i veri scalatori. Che devono avere fiato, fiducia e la voglia di scoprire cosa si nasconde dietro ogni curva, coltivando la propria curiosità e restando fedeli ai propri desideri, senza farsi piegare dalla stanchezza.

L’amore simbiotico non è un amore maturo. L’amore di chi annulla se stesso nell’altro neppure. Una lezione da imparare è non tradire mai il che vede la sua ragazza andare via, stanca di attendere un desiderio di paternità e di famiglia che in lui fatica a farsi strada (e quando arriverà, sarà troppo tardi). Sono quattro delle 19 storie di «Amori Moderni» raccolte nell’ebook «Imparare ad amare, 19 racconti per essere più felici» che potete scaricare al prezzo di 2,99 euro. Il libro raccoglie una selezione dei racconti d’amore inviati dai lettori del Corriere nell’ultimo anno.

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