La Gut si rompe e rovina la festa della Svizzera
Stagione finita per la campionessa, ma le compagne Holdener e Gisin sono d’oro e d’argento
Un’inquadratura da lontano, lei che danza tra i paletti, un ginocchio che cede all’improvviso. La caduta, quindi la barella e l’elicottero. La breve sequenza della Tv svizzera è l’unico documento del dramma di Lara Gut, l’eroina designata del Mondiale che dopo la mezza delusione del superG («solo» un bronzo) inseguiva l’oro tra combinata, discesa e gigante. Lara, terza nella discesa, si è fatta male nel riscaldamento per lo slalom: rotti il legamento crociato e un menisco. Addio al Mondiale a quella Coppa del Mondo assoluta che deteneva e che adesso finirà tra le mani di Mikaela Shiffrin. L’americana, con un tweet, è stata tra le prime a dispiacersi: «Provo un dolore allo stomaco per lei».
L’incidente della Gut lascia nello sgomento una Nazione intera e annacqua — crudele paradosso — un giorno di festa. La «combi» femminile, infatti, vede una doppietta rossocrociata (non accadeva dal 1987; 1-2 della Walliser e della Figini sia in discesa sia in superG) e il trionfo di Wendy Holdener su Michelle Gisin, amiche separate da soli 5 centesimi e così felici da ballare in zona podio. Ma solo la Gisin ha speso un pensiero per la Gut: «È una giornata bella e triste, il confine tra miseria e felicità è sempre minimo». A causa della nevicata e dell’abbassamento dello start della discesa, le slalomiste sono state avvantaggiate: brave, però, ad approfittarne. Michelle è anche la sorella dello slalomista Marc e di Dominique, oro olimpico in discesa a Sochi. Ed è pure la fidanzata di Luca De Aliprandini, gigantista azzurro reduce da un infortunio. E Michelle lo ha reso partecipe del suo argento: «Se sono qui è grazie alla mia famiglia e a Luca».