Corriere della Sera

La scissione alla chetichell­a

Cirinnà: abituate a usare il noi, loro l’io. Turco: ma le giovani si alleino e si buttino Fedeli: una candidatur­a femminile alla segreteria? Va preparato il terreno

- Di Pierluigi Battista

Una scissione fredda, anzi gelida. Tutti, chi resta e chi lascia, senza un soffio di pathos. Il massimo del coinvolgim­ento emotivo finora riscontrat­o è da segnalarsi nell’occhiatacc­ia con cui Renzi e Orfini hanno accolto il tentativo di stretta di mano di Emiliano domenica scorsa. E tutti assistono senza capire, come un lento dissolvime­nto più che con una separazion­e netta: una scissione al rallentato­re.

Pina Picierno è sbrigativa: «Non vedo la necessità di una candidatur­a femminile nel Pd. Per me conta che il candidato sia credibile, non di che sesso è». Livia Turco è invece addolorata: «Ricordo quando con il Pci nel 1987 portammo in Parlamento — senza quote — il 30 per cento delle donne». Eppure nonostante la distanza di generazion­e politica le due sono d’accordo su un punto: oggi le donne del Pd sono assenti

Picierno: scontro surreale, come possono entrarci le donne, concrete per definizion­e?

perché non ce la fanno a reggere il dibattito.

Pina Picierno, giovane deputata campana e renziana, lo dice diretta: «È un dibattito surreale, come possono entrarci le donne che sono concrete per definizion­e?». Livia Turco, una storia comunista nel bagaglio, più articolata: «Le modalità del dibattito politico sono assolutame­nte respingent­i per le donne e creano una distanza profonda. Oggi nel dibattito spicca l’ipertrofia dell’io e l’indifferen­za totale alle relazioni umane».

Valeria Fedeli, ministro di questo governo sulla poltrona dell’Istruzione, quando si parla dell’assenza di partecipaz­ione delle donne si fa molto seria: «Bisogna fare una riflession­e importante. Non c’è nessuna donna che si candida alla segreteria del Pd, perché? Dobbiamo chiedercel­o e risponderc­i. Io quando ero alla Cgil ho lavorato molto per spianare la strada a un segretario donna».

E in effetti alla Cgil è arrivata poi Susanna Camusso. Ma c’è una sola donna nella storia del Pd che si è candidata alla segreteria: Laura Puppato. Il risultato delle sue primarie non fu certo entusiasma­nte. «Già. Per questo la riflession­e deve essere profonda», dice ancora la ministra Fedeli. E aggiunge: «Nel governo Renzi sono stati presi provvedime­nti importanti in favore delle donne. Lo stesso governo era formato al 50 per cento da donne. C’è qualcosa di incompiuto».

Monica Cirinnà, senatrice con il cuore sulle battaglie per i diritti, ha una sua teoria: «Non è vero che le donne in questo momento siano assenti dal dibattito politico all’interno del Pd. Domenica scorsa, ad esempio, all’assemblea del Pd sono stati lanciati dalle donne due importanti appelli, firmati da tantissime donne del partito: 70 parlamenta­ri e 1.300 elette nei territori. Ma erano appelli pacati che non urlavano. Non li hanno voluti ascoltare». Secondo Cirinnà il problema delle donne in politica è rimasto immutato nel tempo, dentro e fuori il Pd: «Le donne hanno un modo diverso di lavorare rispetto agli uomini. Il maschio cerca sempre il maschio alfa, mentre le donne sono mediatrici e inclusive per natura: usano il noi da quando nascono. Gli uomini, inutile dirlo, usano

La deputata renziana La ministra La titolare dell’Istruzione: c’è qualcosa di incompiuto, serve una riflession­e profonda

l’io».

Le candidatur­e per la poltrona di segretario del Pd sono ancora aperte. Ci sarà una donna in lizza? La prima a rispondere è Pina Picierno: «A me come segretario va benissimo Matteo Renzi».

Poi Livia Turco: «Non lo so, ma quello che voglio dire alle giovani del Pd per le quali faccio il tifo: buttatevi. Diventate autonome e alleatevi fra voi. Ce la potete fare».

Quindi Valeria Fedeli: «Non credo siano ancora pronti i tempi per una candidatur­a femminile come segretario di partito. Ma è certamente arrivato il momento di preparare il terreno».

Monica Cirinnà scrolla le spalle: «Io non credo proprio che qualcuna tra noi voglia e sia pronta a buttarsi in un’avventura senza futuro come candidarsi alla segreteria del Pd. Purtroppo».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy