Corriere della Sera

Ai bimbi parla di bullismo: non fatelo e non permettete che succeda attorno a voi

- Di Francesco Battistini

Ibambini lo guardano. In cielo, quando col primo buio sorvola lo stadio in elicottero e le luci a San Siro, 80 mila telefonini, s’illuminano come candele. Sul prato, appena entra in Papamobile e fa un trionfale giro da Champions, sotto la Fossa dei leoni milanisti o dove s’appendono gli striscioni dei Boys interisti: qui e oggi, c’è solo la ola di PapaBoys, PapaChildr­en, mamme e papà. È l’ultima tappa della giornata ambrosiana e dalla cattedrale del calcio s’alza un baccano — per dirla col Wojtyla fra i giovani a Tor Vergata — che anche Milano stasera ha sentito e non dimentiche­rà facilmente. «Buonasera!». Un Pontefice a San Siro c’era già stato, ma era Benedetto e l’atmosfera Il valore del gioco Molti genitori hanno perso l’abitudine di giocare con i figli, di passarci del tempo era un po’ più formale. Questo Papa, i bambini lo guardano, l’ascoltano, lo tifano. «Francesco!». Chiediamog­li come insegnarci a vivere e a pregare oltre gli happy hour e il car sharing, carica al microfono il comico Giacomo Poretti. Uno come lui non fa ascolti e non ha bisogno dei cori in curva, dice il cantautore Davide Van De Sfroos. L’adunata di San Siro è uno show di quella cosa che si credeva scomparsa, gli oratori, e che invece riempie gli stadi. Con campioni, da Beppe Bergomi a Massimo Locatelli, a ricordare la loro infanzia di parrocchia. Con la raccolta dei fondi per Amatrice e le coreografi­e olimpiche. Con un’enorme icona in stoffa distesa sul prato di gioco. La Milano luccicante Il gesto Papa Francesco, ieri mattina alle Case Bianche di Milano, abbraccia una bimba della più grande diocesi del mondo: «Chi mi ha aiutato a credere — ricorda il Papa — è stato un sacerdote lodigiano. Mi ha battezzato e mi ha portato al noviziato. Questo lo devo a voi lombardi, grazie!...». Nella potenza della festa, però, Francesco svela pure le debolezze d’un benessere che non basta. E l’incontro coi cresimandi è anche con le paure, le solitudini della metropoli. «Silenzio — intima a un certo punto Bergoglio —. Nella vostra scuola c’è qualcuno di cui vi fate beffa, che prendete in giro perché è grasso o magro? Vi piace farlo vergognare, picchiarlo per questo? Questo si chiama bullismo. Per favore, fate una promessa: non fatelo e non permettete che qualcuno lo

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