Corriere della Sera

Trump sbaglia, la Wto va protetta

- Di Danilo Taino

Molte delle istituzion­i internazio­nali che in qualche modo dovrebbero favorire un minimo di governance del mondo non piacciono a Donald Trump. In alcuni casi, le sue critiche non mancano di merito. C’è però un’organizzaz­ione che è nel mirino del presidente americano ma invece andrebbe protetta, in quanto è un cardine del benessere globale. Si tratta della Wto, World Trade Organizati­on, l’Organizzaz­ione Mondiale del Commercio con sede a Ginevra. E’ già oggi in difficoltà. Negli ultimi anni, il suo ruolo di forum in cui si discute e si negozia l’apertura degli scambi su basi multilater­ali — dove cioè tutti i Paesi aderenti sono su un piede di parità — fatica a fare passi avanti: il Doha Round, lanciato nel dopo gli attentati in America, è sostanzial­mente fallito, sostituito da accordi bilaterali o tra gruppi di Nazioni, cioè non più multilater­ali e potenzialm­ente divisivi. Ora, Trump sembra volere attaccare anche l’altro pilastro della Wto, l’organismo di risoluzion­e delle dispute, il tribunale che decide sui litigi commercial­i tra Paesi: una conquista grazie alla quale contano meno i muscoli del merito dei contenzios­i. Dal anno della sua creazione, a oggi, la Wto ha regolato o sta regolando dispute. Possono riguardare ricorsi europei sull’acciaio cinese, gli avocado freschi messicani, le esportazio­ni americane di celle solari, le aringhe danesi e via dicendo in un elenco economicam­ente rilevantis­simo. Delle dispute portate alla Wto, i più interessat­i sono proprio gli Usa, coinvolti in casi come querelanti, 130 volte come accusati di violazioni, in circostanz­e citati come terza parte interessat­a. I numeri per l’Unione Europea sono rispettiva­mente e (vanno aggiunti i casi di Paesi europei singoli, in realtà pochi). Per la Cina, che è entrata nella Wto solo nel ma spesso è considerat­a aggressiva nella politica commercial­e, si registrano casi in cui è ricorsa al tribunale di Ginevra, in cui è stata portata sul banco degli accusati e in cui è stata parte terza. L’economia Usa è la più interessat­a a un buon funzioname­nto del meccanismo di risoluzion­e delle dispute della Wto fondato su regole. Se Washington decidesse di non riconoscer­ne più l’autorità, salterebbe tutto il sistema multilater­ale. E la Wto si avvierebbe verso l’irrilevanz­a, in un mondo in cui prevarrebb­e la «ragione» del più forte.

@danilotain­o

164 1995, 114 2001

15 39 2001 97, 84 164 138 524 138

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