Finito lo stallo i primi obiettivi sono i rinnovi di Donnarumma e De Sciglio
In attesa di scoprire se dopo i closing mancati del 13 dicembre e del 3 marzo, la prossima data fissata per la vendita del Milan e cioè il 14 aprile, sarà da tramandare ai posteri come un giorno storico, sul pianeta rossonero si tira un sospiro di sollievo per l’imminente fine dell’immobilismo in cui la società ha versato in questi mesi.
Prigioniera di una fase di stallo durante la quale il mercato estivo è stato finanziato con 15 milioni e quello invernale si è svolto all’insegna del saldo zero, l’attuale dirigenza — costretta per contratto a condividere ogni scelta con i cinesi — non ha potuto di fatto programmare le mosse della prossima stagione. Ora che, a meno di ulteriori colpi di scena, si sta intravedendo la luce in fondo al tunnel (lunedì si svolgerà il cda durante il quale verrà convocata per il venerdì santo l’assemblea degli azionisti), si aspetta con trepidazione la pianificazione del futuro.
Il primo passo è il rinnovo di Donnarumma che Silvio Berlusconi ha definito «un patrimonio del Milan» e perciò «incedibile». Se rimanesse al comando, le sue aspettative non andrebbero deluse: Mino Raiola ha già promesso ad Adriano Galliani che finché sarà al Milan non porterà via da San Siro il campionissimo corteggiato dalle più grandi d’Europa. Ergo, serviranno argomentazioni convincenti a Marco Fassone, futuro ad, per indurre il procuratore di Gigio, già ipercritico verso i futuri proprietari, a firmare il prolungamento dell’accordo in scadenza nel 2018.
Il secondo step è l’allungamento del contratto di De Sciglio che però al contrario del portiere innamorato del Milan, non esclude a priori di continuare altrove la carriera. Suso, la sorpresa del campionato, ha ancora due anni di contratto e un ingaggio contenuto (1 milione). Fassone dovrà accontentare l’entourage dello spagnolo che spera nel raddoppio dello stipendio e in un allungamento fino al 2021.
Il futuro di Deulofeu è avvolto nella nebbia: il Barcellona che vanta sull’esterno un diritto di recompra ha già fatto sapere di voler investire 12 milioni per riportarlo in Catalogna. Ogni mossa sarà concertata con Montella che non avrà fatto breccia nel cuore del Cavaliere ma gode dell’appoggio dei cinesi. In Europa o meno, con Fassone al comando, il futuro dovrebbe essere suo.