Corriere della Sera

Tir sugli operai. «Un’autostrada pericolosa»

Liguria, travolti mentre lavoravano sulla A10: due uomini morti sul colpo e due feriti gravi Il camionista è in arresto per omicidio stradale La polizia: «Da anni diciamo che lì non è sicuro»

- Erika Dellacasa

Omicidio stradale plurimo, con questa accusa il pubblico ministero di Savona Giovan Battista Ferro ha disposto l’arresto dell’autista del Tir che ieri mattina sulla A10 fra Albisola e Celle Ligure ha travolto un cantiere uccidendo sul colpo due operai. A un terzo ferito gravemente e in coma farmacolog­ico è stata amputata una gamba, altri due sono ricoverati (in codice rosso e giallo).

Nella sua corsa il Tir prima di piombare sul cantiere ha speronato un’Opel Astra buttandola fuori strada in una piccola scarpata, i due passeggeri se la sono cavata con qualche contusione. Il fermo dell’autista romeno, residente in Spagna, è stato possibile con l’applicazio­ne delle nuove norme sull’omicidio stradale anche se l’uomo è risultato negativo al test sull’assunzione di alcol e droghe. L’uomo alla guida dell’auto speronata è stato il primo a ricostruir­e l’accaduto: «Stavo viaggiando dietro al Tir — ha detto Osvaldo Entradi — quando l’ho visto sbandare improvvisa­mente a sinistra poi a destra e ribaltarsi, ho frenato ma non sono riuscito a evitare che ci agganciass­e e ci trascinass­e giù dalla scarpata». «Quel Tir — ha testimonia­to uno degli operai feriti, Giambattis­ta Grandinett­i — ci è piombato addosso come un bolide. Ho cercato di gridare per dare l’allarme ma era già troppo tardi. Ho tentato di scappare ma mi ha colpito ugualmente. Per Antonio non c’è stato nulla da fare, lavoravamo insieme da 16 anni, è una cosa orribile». Antonio Gigliotti, 44 anni, di Rocchetta Tanaro e Giovanni Casaburi di 53 anni, originario del Salernitan­o ma residente a Ovada (Alessandri­a) sono morti sul colpo. Per estrarre il ferito più grave che era rimasto incastrato sotto le ruote del Tir i Vigili del fuoco hanno lavorato tre ore. Il Tir spagnolo della Banner Transport De Mercancias viaggiava con regolare autorizzaz­ione con il suo carico di pesci surgelati e freschi.

Recuperare la «scatola nera», così come i due cellulari degli autisti rimasti nell’abitacolo, è stato difficolto­so, la velocità tuttavia è probabilme­nte una delle cause dell’incidente.

Tutto è successo intorno alle nove e un quarto di mattina, appena dieci minuti prima c’era stato il cambio di turno con la squadra al lavoro per ripristina­re le barriere divelte da un altro camion il giorno precedente. Soltanto sabato infatti un mezzo pesante è uscito di strada schiantand­osi sul guardrail e ha preso fuoco. Due incidenti nello stesso punto in due giorni consecutiv­i hanno immediatam­ente sollevato interrogat­ivi sulla sicurezza di quel tratto. «Denunciamo da anni la pericolosi­tà della A10 — dice Roberto Traverso segretario provincial­e genovese del sindacato di polizia Siap — quel tratto è a grandissim­o flusso di traffico soprattutt­o di mezzi pesanti ma è senza una corsia di emergenza e con un elevatissi­mo numero di gallerie. Sono necessari interventi struttural­i per la sicurezza di tutti». Anche la Fillea Cgil è intervenut­a chiedendo a Società Autostrade «un impegno concreto» per la sicurezza del lavoro nei cantieri «ad oggi ancora uno dei più pericolosi» e annunciand­o «iniziative di protesta».

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