No al progetto per i disabili: nell’ex villa del boss si farà vino
Napoli, la cooperativa che da 7 anni gestiva il bene confiscato perde l’appalto. La Procura indaga sulla gara
Sessanta ragazzi con gravi disabilità psichiche, una villa sequestrata al boss Michele Zaza, che da 7 anni è la loro casa. Una gara pubblica contestata. Infine, la Procura di Napoli che indaga.
Arrampicata sulla collina di Posillipo, La Gloriette, è gestita dalla cooperativa Orsa maggiore che, dopo aver fatto i salti mortali per autofinanziarsi, si è illusa di ampliare la propria azione. L’associazione, come ha raccontato il Corriere del Mezzogiorno, ha presentato un progetto per ottenere un altro piano della struttura e i restanti 9 mila metri di terreno. Creare un eco-ostello e coltivare prodotti. Far diventare un’attività per disabili un’opportunità d’inserimento. Invece ha perso il bando per un calice di vino. Quello che produrrà Agende rosse Campania (Arca), la coop vincitrice che si è aggiudicata la gestione dell’appartamento al piano sottostante il Centro polivalente e dell’intero terreno, grazie al
Il piano della coop Agende Rosse prevede anche di realizzare un sito di compostaggio
progetto «N’atastoria». E cosa prevede l’idea vincente? «La piena valorizzazione del bene confiscato alla camorra, facendolo diventare un reale “bene comune” attraverso la produzione di vino». A regime, dopo 4 anni, 8 mila bottiglie di Piedirosso doc al prezzo medio di 5 euro l’una. Nel progetto anche la pet-therapy per i disabili e un sito di compostaggio all’avanguardia.
Ma l’Orsa maggiore non ci sta. Spiega Angelica Viola, presidente della cooperativa: «Contavamo sulla sensibilità del Comune per portare a termine un ciclo virtuoso. Abbiamo saputo soltanto dall’albo pretorio di aver perso la gara, francamente non riusciamo a capire perché».
Il governatore Vincenzo De Luca ha chiesto al sindaco de Magistris di intervenire per lasciare l’intera proprietà all’Orsa maggiore, mettendo a disposizione un altro terreno per Agende rosse. Ma il sindaco fino ad oggi è stato irremovibile: «La scelta è di una commissione tecnico-amministrativa in seguito a una regolare gara, non si tratta certo di una decisione politica».
Non tutti ne sono convinti. La Procura intende verificare se la gara pubblica sia stata effettuata nel rispetto delle norme. A insospettire i magistrati un comunicato stampa di Nunzio Sisto, presidente di Arca, nel quale ammette di aver avuto contatti con la responsabile di Orsa maggiore, «molti mesi prima della gara». Una circostanza confermata da Viola: «Sisto mi telefonò 4 mesi prima che venisse pubblicato il bando chiedendomi di trovare un’intesa. Gli risposi che la sua chiamata mi sembrava intempestiva, tra l’altro non capii come faceva ad avere tutte quelle informazioni». È quello che vogliono capire i magistrati.
L’idea vincitrice