Corriere della Sera

In treno con Dickens, a undici anni

- Di Cristina Taglietti

Kate Douglas Wiggin (1856-1923) è stata un’educatrice e scrittrice per ragazzi, autrice di un libro, Rebecca di Rio Sole, ormai dimenticat­o. Nata a Filadelfia, cresciuta nel Maine, insegnò nei quartieri più malfamati di San Francisco prima di fondare con la sorella una scuola per maestre d’asilo. Era una ragazzina curiosa, appassiona­ta di Charles Dickens, come, del resto, tutta la sua famiglia. Lo scrittore era una star, le sue letture pubbliche sempre molto affollate. Quando nel marzo 1868 andò a Portland, la madre e il cugino comprarono i biglietti per la serata ma non vi portarono l’undicenne Kate. Eppure la fortuna premiò la piccola groupie che il giorno dopo, sul treno per Boston dove andava a far visita ai parenti con la madre, incontrò proprio l’autore di Oliver Twist. Appena il signor Osgood, amico e compagno di viaggio dello scrittore, si alza dal suo posto lasciandol­o libero, Kate sfugge al controllo della madre per accomodars­i vicino al suo idolo e passare il resto del viaggio a conversare con lui. Gli raccontò che aveva letto tutti i suoi libri, tranne due, saltando qualche parte lunga e noiosa che Dickens appuntò diligentem­ente su un taccuino. E poi che aveva chiamato uno dei suoi cani Pip, come il protagonis­ta di Grandi speranze, e l’altro Pocket, come l’amico di Pip. Quella conversazi­one è pubblicata ora in un esile libretto, In viaggio con Charles Dickens, edito da Elliot nella collana Lampi (traduzione e cura di Giulia Caminito, pagine 36, 7). Del dialogo Kate si ricorderà molto poco e molto poco resta nel testo: una parte venne inviata il giorno successivo a un giornale di Boston da Dickens stesso, un’altra venne aggiunta anni dopo da una signora seduta accanto a loro. La scrittrice raccolse tutto in questo memoir che, oggi, restituisc­e, più che lo spessore del dialogo, l’atmosfera deliziosa di un bozzetto pittorico.

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