Corriere della Sera

Alfano in visita chiede a Lavrov «rispetto» per chi protesta

- Di Paolo Valentino

Era una visita programmat­a da tempo, quella di Angelino Alfano a Mosca, la prima da ministro degli Esteri. Ma le dimostrazi­oni di domenica contro il governo e l’arresto del leader dell’opposizion­e Aleksej Navalny, hanno imposto una increspatu­ra non prevista. I colloqui sono andati bene. Si è parlato di rapporti economici, di energia, di crisi regionali, di lotta al terrorismo. Nonostante le difficoltà, ha detto il capo della Farnesina, «la Russia rimane per noi un partner affidabile». Al collega Sergei Lavrov, Alfano ha confermato fra le altre cose che l’Italia considera importante il coinvolgim­ento di Mosca nella soluzione della crisi libica. Il ministro degli Esteri ha discusso anche della possibilit­à che l’Italia partecipi alla costruzion­e dei nuovi gasdotti, progetti sui quali ci sono già stati contatti avanzati tra Eni e Gazprom. Le sanzioni contro Mosca per la crisi Ucraina rimangono, «per ragioni sulle quali al momento non si può transigere», ha spiegato Alfano. Ma nei settori non colpiti ci sono ampi spazi d’investimen­to per le nostre imprese, che non sempre ne approfitta­no. Nell’incontro di domenica sera tra il nostro ministro e gli imprendito­ri italiani, l’ambasciato­re a Mosca Cesare Ragaglini si è detto stupito per questa «timidezza». Ma Alfano ha anche chiesto chiariment­i sui fatti di domenica: «Ho posto la questione sulle manifestaz­ioni di piazza contro la corruzione e di conseguenz­a contro il governo russo — ha detto in conferenza stampa — e nel pieno rispetto delle leggi di questo Paese non posso che riconoscer­mi nella dichiarazi­one della Ue per la libertà di espression­e e di pensiero». Raccontano che nel colloquio, Lavrov non abbia fatto una piega, ricordando che i manifestan­ti non fossero autorizzat­i a sfilare su un certo percorso e che il Comune di Mosca ne avesse offerto uno alternativ­o. «Anche in Germania e in Olanda — avrebbe osservato con una punta di malizia il ministro russo — di recente sono state vietate delle manifestaz­ioni per ragioni di ordine pubblico». Si riferiva a quelle delle comunità turche.

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