Corriere della Sera

Chiara e gli altri diciottenn­i filosofi Tutti alle Olimpiadi, con Nietzsche

La finale dei campionati italiani a Roma. «I grandi pensatori insegnano a vivere»

- Claudia Voltattorn­i cvoltattor­ni@corriere.it

Lui: «La fede? Una cosa globale che impone dei limiti e delle regole a tutti». Lei: «No, la fede è qualcosa di personale». Lui: «Solo se per te non è logos». L’altro: «Ma se la vita è sacra per fede, come spieghi far morire una madre per non farla abortire?». Ancora. Lei: «C’è poi il superomism­o di Nietzsche». Lui: «L’idea del superuomo è stata completame­nte stuprata».

Tra Russell e De Mauro

Diciottenn­i. Studenti. Ultimi mesi prima della Maturità. Lei di Pesaro, Chiara. Lui di Tolentino, Riccardo. L’altro di Avellino, Pasquale. Seduti all’aperto in un giardino di un residence romano chiacchier­ano di Deleuze, Eco e Foucault, fede, ermeneutic­a, eventi necessari o casuali. Altri ragazzi li ascoltano, commentano, aggiungono pensieri. Facce allegre. Sono tutti appena usciti da 4 ore di uno scritto di filosofia. Quattro tracce a scelta tra l’estetica di Nietzsche, il linguaggio di Wittgenste­in, le meditazion­i di John Donne rilette da Tullio De Mauro, le parole di Bertrand Russell. Riflession­i scritte in italiano, inglese, tedesco, spagnolo, francese. Due o più cartelle. «Non era difficile, è quello che facciamo sempre anche a scuola».

Sono gli 85 studenti di filosofia migliori d’Italia che ieri mattina a Roma si sono sfidati nella finale italiana delle Olimpiadi di Filosofia, edizione numero 25, la più numerosa di sempre con oltre 10 mila partecipan­ti. Nel 2015 erano stati appena 4 mila. «È un’iniziativa che negli ultimi anni coinvolge sempre più scuole, a dimostrazi­one che la filosofia è viva e che grazie a questi ragazzi c’è ancora da sperare», sorride il presidente della commission­e Franco Coniglione, ordinario di Filosofia all’Università di Catania, che nel pomeriggio di ieri ha letto e giudicato gli 85 saggi. Questa mattina al ministero dell’Istruzione si conosceran­no i nomi dei due vincitori che il 25 maggio rappresent­eranno l’Italia a Rotterdam nella finale mondiale. Tema dell’anno: la tolleranza. E nella patria di Erasmo non è un caso. Nel 2019 poi sarà Roma a ospitare tutti i giovani filosofi del mondo.

Filosofia e futuro

«La filosofia ci è necessaria, ti aiuta a vivere», dice Chiara, liceo Mario Pagano a Campobasso. Capelli rossi e occhi verdi, lei ha scelto Russell e «la finalità della filosofia» e per spiegarlo lo ha scritto in tedesco, «è la lingua che amo e studio da un anno: farò medicina a Monaco». Il suo compagno di scuola Giuseppe, 17 anni, ha preferito l’italiano e De Mauro. Entrambi ringrazian­o la loro prof di filosofia Dora Iafanti: «Senza di lei non saremmo qui, ci ha fatto amare questa materia fin dal primo giorno». Così come Ilaria, quinto scientific­o Volta a Reggio Calabria (anche per lei Russell, in inglese): «Annaemi Montalto: l’ho avuta solo in terza, ma è merito suo se oggi la filosofia è la mia passione, mi piace vedere le cose da più punti di vista». Ilaria ama Schopenhau­er e il pianoforte: «Sogno di andare a Firenze a studiare architettu­ra». La pediatria è invece nei sogni di Flavia, 18enne da Piacenza, liceo scientific­o Melchiorre Gioia («magari in Africa»): in filosofia ha 9, ma, «non la amo particolar­mente, però mi piace pensare e studiare il pensiero, il mio filosofo preferito è Feuerbach e la sua idea di religione come alienazion­e». Anche lei ringrazia la prof Marisa Cogliati.

Passione trasmessa

Perché dietro a questi 85 giovani filosofi c’è sempre un insegnante e una forte passione trasmessa. È felice la prof Stefania Montecchio, liceo scientific­o Cattaneo di Torino, alla sua prima finale: «Le Olimpiadi sono una cosa molto bella, servono a creare un sentimento legato a una scrittura più creativa e meno al compito in classe». E poi, «sono un modo per incontrars­i tra noi docenti e scambiarsi esperienze: un arricchime­nto per tutti».

Intanto, Chiara, Riccardo e Pasquale continuano la loro discussion­e su fede, regole, Pascoli, Campana. Chiara, V linguistic­o Mamiani, già pensa all’Erasmus a Barcellona (il suo saggio lo ha scritto in spagnolo) e immagina un futuro tra arte e turismo, «voglio applicare la filosofia nell’ambito culturale». Riccardo e Pasquale sono invece gli unici due che nel loro futuro vedono la filosofia pura. «Vorrei fare il poeta», dice il marchigian­o, barba, capelli lunghi e ricci, ultimo anno allo scientific­o Filetto: «A scuola si parla solo di calcio, io vorrei andare alla Normale di Pisa, ma so che quella del filosofo non sarà una strada facile».

 ??  ??
 ??  ?? Flavia V liceo scientific­o Melchiorre Gioia Piacenza
Flavia V liceo scientific­o Melchiorre Gioia Piacenza
 ??  ?? Chiara V liceo linguistic­o Terenzio Mamiani Pesaro
Chiara V liceo linguistic­o Terenzio Mamiani Pesaro
 ??  ?? Pasquale V liceo classico Convitto Nazionale Avellino
Pasquale V liceo classico Convitto Nazionale Avellino
 ??  ?? Chiara V liceo classico Mario Pagano Campobasso
Chiara V liceo classico Mario Pagano Campobasso
 ??  ?? Ilaria V liceo scientific­o Alessandro Volta Reggio Calabria
Ilaria V liceo scientific­o Alessandro Volta Reggio Calabria
 ??  ?? Giuseppe IV liceo classico Mario Pagano Campobasso
Giuseppe IV liceo classico Mario Pagano Campobasso
 ??  ?? Riccardo V liceo scientific­o Filetto Tolentino (Macerata)
Riccardo V liceo scientific­o Filetto Tolentino (Macerata)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy