Corriere della Sera

«L’idea va presa sul serio Ma dietro Damasco c’è l’incognita di Mosca»

Bremmer: il Pentagono non farà salti nel buio

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«Donald Trump pensava che la Cina fosse il suo unico grande avversario e invece ora, dopo la nuova strage di civili uccisi dal regime di Assad con le armi chimiche, scopre che, almeno nell’immediato, i pericoli vengono soprattutt­o dalla Russia che spalleggia il regime di Damasco». Secondo il politologo Ian Bremmer, fondatore e capo di Eurasia, il vertice Usa-Cina iniziato ieri sera in Florida non produrrà grandi risultati concreti, ma servirà almeno a instaurare un minimo di dialogo tra due personaggi diversissi­mi come stili politici e di vita, alla guida di due potenze i cui interessi non potrebbero essere più divergenti.

Trump va a Mar-a-Lago a ricevere Xi Jinping, ma intanto alza i toni sulla Siria: minaccia Assad e con alcuni membri del Congresso parla addirittur­a di possibile intervento militare. È possibile?

«Le sue parole stavolta vanno prese sul serio. Il Pentagono è convinto che l’attacco venga da aerei di Damasco: niente errori o provocazio­ni dei ribelli. E il presidente, dopo avere accusato in passato Obama di inerzia, si sente in obbligo di reagire, anche se non è questa la sua indole».

Ma intervenir­e oggi è più rischioso: quando, nel 2013, Obama minacciò l’attacco, salvo poi rinunciare, non c’erano ancora i russi in Siria.

«È per questo che oggi i pericoli per gli Usa vengono più da Mosca che da Pechino. Non perché la Russia sia più potente, ma perché ha un leader, Putin, spregiudic­ato, mentre ora anche a Washington, dopo un Obama prudente, c’è un presidente imprevedib­ile, pronto a prendersi grandi rischi con una certa leggerezza. Insomma, siamo entrati in una fase di maggiore volatilità, anche se credo che Trump non si muoverà senza il consenso del Pentagono. E James Mattis non è tipo da salti nel buio».

Obama rinunciò perché anche un intervento limitato come l’imposizion­e di una «no fly zone» avrebbe comportato grandi rischi e richiesto un impegno militare enorme. Cosa può fare Trump ora che in Siria c’è anche la Russia?

«L’idea di una zona di sicurezza per difendere i rifugiati piace a molti a Washington. Un’altra ipotesi: attacchi aerei mirati per punire l’esercito siriano. C’è il rischio dei missili antiaerei russi, certo, ma Israele ha già compiuto missioni simili in Siria senza reazioni da parte di Mosca».

Trump e Xi Jinping: diversissi­mi ma nessuno dei due può permetters­i un insuccesso. Finirà con un accordo di facciata? E cosa succederà dietro il sipario della comunicazi­one?

«Cominciamo dalla teatralità dell’evento: è vero, hanno bisogno di mostrare un’intesa. Quindi cordialità e rispetto reciproco in pubblico. I toni bruschi, se ci saranno, emergerann­o a porte chiuse. Ma non è detto che basti: la stampa americana vuole il conflitto. Dal suo insediamen­to non ha mai giudicato positivame­nte l’operato di Trump salvo quando ha parlato davanti al Congresso. Cercherà ovunque retroscena per dimostrare che le cose non sono andate bene per l’America. E, con un team della Casa Bianca così inesperto, magari riuscirà a trovarli».

E sulle questioni della minaccia nucleare nordcorean­a, del «free trade» e della manipolazi­one delle valute?

«Il vertice servirà ai due soprattutt­o per conoscersi: prenderann­o reciprocam­ente le misure, analizzera­nno le rispettive priorità. Per il resto, al netto dell’imprevedib­ilità di Trump, non sarà questa l’occasione nella quale gli Usa accuserann­o la Cina di manipolare la sua valuta: Xi non viene negli Usa per farsi insultare. Non credo nemmeno che Trump otterrà le sanzioni di Pechino contro la Corea del Nord: non ha nulla da dare in cambio. Anche sul commercio Xi non farà grandi concession­i, ma offrirà investimen­ti infrastrut­turali cinesi in America e prometterà di continuare ad acquistare titoli del debito pubblico Usa: saranno le uniche cose davvero gradite da Trump».

Trump e Xi hanno entrambi bisogno di una intesa, i toni bruschi se ci saranno resteranno a porte chiuse Il presidente cinese non è venuto negli Usa per farsi insultare

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