Corriere della Sera

I consigli

- Leonard Berberi lberberi@corriere.it

ultima la città con una popolazion­e pari a quella di Milano. La prima tappa è al tempio di Dazaifu Tenmangu: si trova nell’omonima cittadina e presenta un tempio shintoista realizzato sulla tomba di Michizane Sugawara, la divinità della calligrafi­a e dell’erudizione (infatti è pieno di studenti). Se poi volete assaggiare la vera cucina giapponese dell’area basta andare in una via seminascos­ta al ristorante «Ume No Hana». Poi in macchina a trascorrer­e la notte in uno degli alberghi di Aso che si trova ai piedi del vulcano omonimo: ogni struttura nell’area è dotata di una stazione termale dove rilassarsi.

Il giorno dopo tocca al trekking tra le bellezze naturali e religiose di Kyushu. Uno dei percorsi è l’«Okubungo Course»: poco meno di 12 chilometri di camminata tra una foresta di bambù, gli alberi multicolor­e del parco Yujuku, le mini-cascate d’acqua del fiume Sokawa createsi dopo l’eruzione del vulcano 90 mila anni fa. Nel mezzo sosta al tempio Fuko-ji, famosa per il suo Buddha scavato sulla facciata della collina alto 20 metri, il più grande in tutto il Giappone. Al termine di una salita si arriva alle mura di cinta del castello Oka. Finito il Relax Sommersi dalla sabbia calda sulla costa di Beppu

Andare in Giappone è semplice: il visto viene rilasciato all’ingresso del Paese

I voli Consideran­do i prezzi e la comodità dei collegamen­ti con Kyushu la compagnia finlandese Finnair è quella che offre le combinazio­ni migliori (scalo a Helsinki e volo a Fukuoka) grazie anche ai nuovissimi Airbus A350

Gli hotel Ad Aso si può pernottare al «Tsukasa Villa Park Hotel», a Beppu all’«Hotel Shiragiku» con il suo arredament­o tradiziona­le (da non perdere il cibo al ristorante «Saryo Morisawa»), a Fukuoka,al maestoso «Hilton Sea Hawk»

tempo della «fatica» la camminata porta giù a Taketa dove ci sono diverse centri termali.

La destinazio­ne successiva è Beppu: vista da lontano è un insieme di edifici e colonne di fumo che sono anche i punti di «sfogo» dei fumi vulcanici. Perché questa città è nota in particolar­e per i suoi oltre tremila «onsen» — ognuna con le sue particolar­i proprietà chimiche — che poi confluisco­no nelle vasche pubbliche o in quelle all’interno degli hotel. Nell’area di Beppu, oltre al «bagno di sabbia» calda, ci sono pure gli «otto Inferni», pozzi bollenti che si trovano in una sorta di parco, tra i quali «Inferno del mare» (ha un colore blu che attrae ma anche un’acqua che arriva da 200 metri di profondità a 98 °C), «Inferno di sangue» (grazie al suo colore rosso argilla) e l’«Inferno tempestoso» (per via dei getti di geyser) che fanno ciascuno la felicità degli appassiona­ti di selfie.

Ritorno alla vita urbana. Fukuoka, pur con i suoi duemila anni di storia, è una città giovane e dinamica. La sua posizione, di fronte alla Corea del Sud e alla Cina, la rende un approdo naturale per chi arriva dal continente. Tenjin, l’enorme quartiere commercial­e e affaristic­o, è una tappa imperdibil­e. Anche per gli oltre 200 «yatai», i carretti che compaiono all’inizio della serata per vendere piatti semplici e squisiti come la zuppa di spaghetti con maiale («Hakata ramen») o le verdure e pesce bolliti («Oden»). «Il tutto da concludere con il Calchu — suggerisce Masa Yamashita, 24enne che si è trasferito da Tokyo —, a base di Calpis, analcolico con il gusto dello yogurt bianco, e Shochu, un distillato di orzo o riso».

A Beppu un parco di pozzi bollenti con acque che vengono da 200 metri di profondità

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