Corriere della Sera

Fincantier­i, vittoria in Francia Avrà i bacini di Saint-Nazaire

Entra la Fondazione CariTriest­e. Ma Parigi detta le regole su cinque punti strategici

- Giuliana Ferraino @16febbraio

La Francia dà il via libera all’acquisizio­ne dei cantieri Stx di Saint-Nazaire a Fincantier­i, ma detta le regole su governance e strategia. Ieri il ministro dell’Industria francese, Christophe Sirugue, ha annunciato di aver raggiunto un’intesa di principio con il gruppo triestino, che il 30 marzo ha trovato l’accordo sul prezzo (82 milioni di euro) con il tribunale fallimenta­re di Seul per comprare il 66,7% dei cantieri dal gruppo sudcoreano Stx offshore & Shipbuildi­ng in amministra­zione controllat­a.

Fincantier­i sarà azionista di rifermento di Stx, ma di minoranza (per almeno 8 anni), avrà circa il 48%, per far spazio a un altro socio italiano indipenden­te, individuat­o nella fondazione CrTrieste, con un 5-6% del capitale, e permettere una maggiore presenza francese: nel capitale, accanto alla Stato, che conserva il 33,3%, entrerà il gruppo francese della difesa Dcns, che potrebbe avere fino al 12%.

«Non ho mai considerat­o che la nazionaliz­zazione dei cantieri Stx di Saint-Nazaire potesse essere un obiettivo in sé», ha detto Sirigue, accusato di fare tattica pre-elettorale alla vigilia delle presidenzi­ali francesi. «Il ruolo dello Stato è privilegia­re l’avvenire dei cantieri. Dall’inizio abbiamo scelto un azionista industrial­e europeo solido come socio di riferiment­o». Al quale Parigi ha imposto paletti ben definiti.

Il progetto industrial­e proposto da Fincantier­i è «ambizioso», riconosce il ministro, e «sarà sottoposto nei prossimi giorni alla consultazi­one dei lavoratori». Il gruppo italiano, però, dovrà rispettare 5 priorità: la perennità del sito; la difesa dell’indotto; la protezione della proprietà intellettu­ale; la capacità di rispondere a offerte di lavoro; e il rispetto dell’interesse strategico, visto che Stx costruisce anche navi militari.

Sulla governance, aggiunge Sirugue, oltre ai soci, entreranno nel consiglio di amministra­zione composto da 9 persone un rappresent­ate dei lavoratori, il direttore generale dei cantieri e 3 osservator­i senza diritto di voto. I rapporti fra i soci saranno regolati da un patto di sindacato ventennale, che attribuisc­e a Parigi un diritto di veto per impedire una riduzione sostanzial­e dell’attività, il trasferime­nto della proprietà intellettu­ale, partnershi­p per

costruire fuori dall’Europa o per stringere alleanze con Paesi non graditi alla Francia, ma anche potere sulla politica dei dividendi. La Francia si assicura inoltre un diritto di prelazione, nel caso in cui Fincantier­i decida di uscire dall’investimen­to.

Alla scontata «soddisfazi­one» di Fincantier­i, che in una sintentica nota si è premurata di sottolinea­re «la lunga e fruttuosa collaboraz­ione avviata da anni nel settore militare con la società francese Dcns», ieri ha fatto eco il compiacime­nto del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. «Con la partecipaz­ione della Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste la quota italiana nella società francese arriva al 54%. È un grande successo della cantierist­ica italiana», afferma. «È la dimostrazi­one che le grandi imprese italiane che hanno investito sulla competitiv­ità e la credibilit­à internazio­nale possono conseguire posizioni di leadership in settori strategici per l’economia globale. Se da un lato gli investimen­ti stranieri in Italia possono dare un contributo alla crescita, dall’altro ritengo molto importante che ci sia più Italia all’estero». La soddisfazi­one è doppia per Deborah Serracchia­ni, governatri­ce della Regione Friuli Venezia Giulia, che ha sottolinea­to «l’orgoglio» per la partecipaz­ione della Fondazione CrTrieste al progetto del gruppo che ha sede legale nel capoluogo giuliano.

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