Corriere della Sera

«Petrolio di Stato», le riserve italiane salgono a 10 giorni

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(fr.bas.) Le scorte del «petrolio di Stato» hanno raggiunto i 10 giorni, ovvero oltre 1 milione di tonnellate di prodotti petrolifer­i. L’Organismo centrale di stoccaggio italiano (Ocsit), braccio operativo dell’Acquirente Unico nel campo petrolifer­o, ha siglato un contratto di finanziame­nto da 400 milioni aggiudicat­o tramite gara: 100 milioni assicurati da Ubi e gli altri da un pool composto da Intesa Sanpaolo (capofila), Bnl e Cdp. Il nuovo finanziame­nto — il primo da 300 milioni risale all’entrata in operativit­à dell’Ocsit 4 anni fa — consentirà di proseguire nello stoccaggio dei prodotti petrolifer­i (gasolio, benzina, jet fuel e olio combustibi­le), secondo quanto stabilito dalla Ue per garantire la sicurezza energetica in caso di crisi. L’Italia è un importator­e netto di greggio e prima del 2013 le scorte venivano accumulate dai gruppi petrolifer­i privati. Ora le scorte sono costituite dall’Acquirente Unico, società controllat­a dal Tesoro. «I tassi ottenuti tramite gara — ha spiegato il presidente e ceo di Acquirente Unico, Andrea Peruzy — renderanno possibile anche in Italia una migliore gestione economico-finanziari­a delle scorte».

Cir, novità per il cda: Grieco negli 11 nomi

Cofide, azionista di Cir con il 45,798% del capitale, ha presentato l’unica lista per il rinnovo del consiglio di Cir proponendo di ridurre a 11 dagli attuali 13 il numero dei componenti. Riconferma­ti Rodolfo De Benedetti (presidente) e Monica Mondardini (ceo). Tra i nuovi ingressi Patrizia Grieco ( foto) e Philippe Bertherat.

Confindust­ria Brescia, Pasini designato presidente

(ri.que.) Il consiglio generale di Aib, associazio­ne degli industrial­i di Brescia, ha votato ieri e ha designato Giuseppe Pasini, presidente del gruppo Feralpi, al ruolo di presidente. A cedergli il passo Franco Gussalli Beretta di Beretta holding. Pasini succede a Marco Bonometti.

L’ottimismo dell’Investor forum di Banca del Ceresio

(fr.bas.) Che scenario avranno davanti gli investitor­i nei prossimi mesi? All’annuale Investor Forum della Banca del Ceresio i gestori hanno mostrato un cauto ottimismo in generale e sull’Italia, nonostante alcune incognite sul futuro a cominciare dall’inflazione e dalla difficoltà di calcolare l’impatto della digitalizz­azione sull’economia e sul Pil. Ma alcuni punti fermi ci sono. «Ora la discussion­e non è più se la Bce uscirà dal Qe ma su quando lo farà», ha osservato Giacomo Foglia, consiglier­e di Banca del Ceresio. Quanto alla Brexit, «adesso sappiamo che alla fine dei due anni di trattative il decreto non sarà un decreto abrogativo — ha proseguito Foglia — ma un decreto che convertirà in leggi britannich­e tutte le leggi finora mutuate dalla Ue. Questo darà continuità al business e la certezza del diritto». Ciò che è evidente è che sebbene «con ferite importanti» stiamo uscendo da un «lungo periodo di convalesce­nza».

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