Corriere della Sera

Libertà di stampa, accuse a Grillo «Io il problema? Sistema marcio»

Reporter senza frontiere contro il leader M5S per le liste di giornalist­i sul blog

- Emanuele Buzzi Il Rapporto Rsf Alessandro Di Battista

Un balzo di venticinqu­e posizioni, dal settantase­ttesimo posto al cinquantad­uesimo. Sempre dietro a Belize e Botwana, ma più vicini a Stati Uniti (quarantatr­eesimi) e Francia (trantanove­sima). Un balzo che ha un significat­o: la libertà di stampa in Italia è migliorata, almeno secondo il rapporto annuale di Reporters sans Frontières (Rsf). Tuttavia i giornalist­i sono ancora «minacciati dalla criminalit­à organizzat­a». Ma il rapporto annuale diventa anche un caso politico perché Rsf denuncia che i cronisti subiscono intimidazi­oni da «politici come Beppe Grillo, del Movimento 5 Stelle, che non ha esitato a rendere pubblica l’identità dei giornalist­i che lo infastidis­cono».

La replica del leader del Movimento — che spesso anche durante i suoi spettacoli teatrali ha utilizzato i rapporti di Rsf per denunciare lo stato dei media in Italia — non si fa attendere e arriva via blog. «La colpa di questo sistema informativ­o marcio è mia», scrive il garante pentastell­ato. E contrattac­ca: «In un Paese in cui un ex premier condannato tiene in mano tre television­i da oltre 20 anni, dove molti giornali nazionali sono amministra­ti da editori impuri iscritti a partiti politici o, peggio ancora, dove alcuni quotidiani sono persino proprietà diretta di partiti politici, il problema sono io, che scrivo su un blog». I Cinque Stelle fanno quadrato intorno a Grillo (che era stato citato anche nel rapporto del 2015: «Sembra voler controllar­e i giornalist­i»). Sul blog fioccano i commenti: sfiorano quota duecento e sono in larga parte a difesa del leader. Qualche simpatizza­nte addirittur­a si prende la briga di criticare Rsf sulla sua pagina Facebook. C’è chi scrive: «Mi aspetto che rettifichi­ate prontament­e al vostro grossolano errore che relega la vostra organizzaz­ione nella più buia inattendib­ilità».

«Ci sorprende che sia indicato Beppe Grillo come problema della stampa italiana», dice Luigi Di Maio. «Per noi i problemi del giornalism­o in Italia sono l’assenza di una legge sul conflitto di interessi e la lottizzazi­one della tv pubblica», afferma il vicepresid­ente della Camera. E poche ore dopo gli fa eco Alessandro Di Battista ospite a Otto e mezzo su La7. «Non sono d’accordo, è un errore quello che c’è scritto nel rapporto», afferma il deputato romano: «Per me non c’è un italiano che pensa che il problema della libertà di stampa sia Beppe Grillo, che scrive ogni tanto sul blog, senza prendere un centesimo di finanziame­nto pubblico».

C’è anche chi va oltre. Carlo Sibilia paragona Grillo a Julian Assange e commenta: «Quando per raccontare la verità si diventa un problema». Manlio Di Stefano, invece, cita come «“fonti” italiane di Reporters sans Frontières» Roberto Saviano e Eugenio Scalfari (che fanno parte del board emerito). Anche Carla Ruocco riprende la questione su Twitter e parla di «#Obiettivit­àZero» ma in realtà il rapporto è curato dal team di Rsf.

Entusiasmo per il report, invece, arriva dall’associazio­ne anticorruz­ione Riparte il futuro: «È importante — dice Federico Anghelé — che questo avanzament­o del Paese si verifichi nell’anno in cui è stato introdotto in Italia il Foia (Freedom of Informatio­n Act)». E il Pd parte all’attacco. «Purtroppo non stupisce che tra i problemi rilevati nel nostro Paese ci siano Beppe Grillo e il M5S», scrive su Fb Ettore Rosato: «Noi lo denunciamo da tempo», commenta il capogruppo dem alla Camera. «Si attesta che i 5 Stelle temono la libertà di stampa e con il loro capo usano il manganello», aggiunge il deputato pd Andrea Romano.

I cronisti subiscono minacce dal crimine organizzat­o e intimidazi­oni da alcuni politici Non sono d’accordo, è un errore I problemi sono il conflitto di interessi e la lottizzazi­one

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