Corriere della Sera

«Alla Maturità con il bigino? Così ci si allena a ragionare»

- Alessandro Trocino

«Secondo me è stata più che altro una provocazio­ne. Una provocazio­ne utile». Enza Blundo è una senatrice abruzzese dei 5 Stelle ma anche un’insegnante.

Il suo collega Luigi Gallo chiede l’uso di un «bigino» a scuola: un formulario scientific­o per la prova di matematica alla Maturità.

«Potrebbe essere utile».

Ma come, un bigino? Da sempre combattete contro gli studenti che li nascondono.

«Io credo che Gallo abbia voluto fare una provocazio­ne contro l’apprendime­nto nozionisti­co».

Siete contro il nozionismo, come ai tempi del ’68?

«No, credo che complessiv­amente i 5 Stelle non siano contro il nozionismo tout court. La parte sulle nozioni, intese come date, dati, eventi, è importante, ma non è l’unica».

Ovviamente.

«L’abilità mnemonica fa parte dell’intelligen­za, ma non si può puntare solo su questo aspetto. Occorre attivare un processo di apprendime­nto che sia basato anche sul problem solving, sulla riflession­e, sulle capacità di deduzione».

Internet sta rendendo quasi inutile la memoria. Non crede che per questo sia necessario coltivarla e insegnarla?

«I nostri ragazzi hanno a disposizio­ne una potenziali­tà di ricerca di informazio­ni ben più immediata di noi. Ma la tecnologia non è il male, va usata e messa al nostro servizio. Proprio perché hanno molte informazio­ni, è necessario insegnare loro a usarle».

Lei fa imparare le poesie a memoria ai suoi ragazzi?

«Certo. Imparare le poesie non è nozionismo. Vuol dire arricchirs­i di un bagaglio di vocaboli, di emozioni. Ma poi bisogna anche farne comprender­e il valore, la musicalità, la meraviglia. Io ho insegnato ai ragazzi delle tendopoli, dopo il terremoto. E la poesia è stata fondamenta­le per superare il trauma».

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