Corriere della Sera

Dai primitivi lupi selvatici ai chihuahua L’evoluzione e i legami tra le specie «Così capiamo anche la storia dell’uomo»

- Riccardo Bruno

— aggiunge Crepaldi —. I cani vennero addomestic­ati e hanno accompagna­to l’uomo con diversi compiti, la caccia, la guardia, nella pastorizia. Indagando sulle similitudi­ni tra le linee di mutazione di una razza rispetto a un’altra presente in un’area molto lontana, si può così ricostruir­e tutta la rete di scambi e incroci».

Scrutando il Dna canino, i ricercator­i americani hanno per esempio trovato razze del Centro America che poco hanno a che fare con gli esemplari arrivati al seguito dei colonizzat­ori. «È probabile che fossero già presenti con le popolazion­i indigene. C’è ora da capire quale sia l’origine» suggerisce Dayna Dreger, una delle autrici della ricerca. Che è una miniera di spunti e future riflession­i. «Si è appurato che i grandi cani da guardia hanno caratteris­tiche tipiche molto antiche, come i levrieri — osserva Stefano Marelli, anche lui genetista del gruppo di lavoro dell’Università di Milano —. Anche i cani orientali sono rimasti isolati, tranne quelli piccoli con il muso corto, con la tipica faccia schiacciat­a. Vennero portati in Europa ed ebbero un grande successo come cani da compagnia e utilizzati in tantissimi incroci».

Insomma, studiare il nostro miglior amico aiuta a svelare anche noi stessi. Non solo la nostra storia e le nostre abitudini, ma anche le nostre malattie. Non a caso, il gruppo guidato da Ostrander lavora al dipartimen­to di ricerca sul cancro, indagare sui cani è uno strumento per cercare cure per le patologie più gravi. «Rispetto alle altre specie, il cane è quello che è stato maggiormen­te plasmato dall’uomo — osserva Enrico Alleva, etologo e accademico dei Lincei —. È vero che dal punto di vista comportame­ntale non è al livello degli scimpanzé, ma se noi puntiamo un dito, a differenza di una scimmia o di un lupo da cui deriva, il cane è in grado di capire la nostra indicazion­e. Non solo sa interpreta­re le nostre emozioni ma reagisce, gioca, fa dispetti, consola anche». Chi ha un cane lo sa benissimo, senza bisogno di conferme scientific­he.

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