Corriere della Sera

C’è un Donald canadese all’orizzonte?

- a cura di Alessandra Muglia

Anche il Canada del liberale Trudeau non è immune dall’ondata di populismo che sta conquistan­do consensi da Oriente a Occidente. «Tre dei candidati più discussi che il 27 maggio si contendera­nno la leadership del Partito conservato­re sembrano far leva su istinti populisti» osserva Matthew Hays sul Guardian. Tra le proposte, un test sui valori canadesi per gli immigrati e i rifugiati che chiedono la residenza.

La decisione di non partecipar­e alla nascita dell’Ufficio del Pubblico Ministero Europeo perché debole e non ancora perfetto è sbagliata una seconda volta perché, col medesimo criterio, non avremmo dovuto essere sessant’anni fa tra i fondatori di un’Europa unita ma senza competenze nei campi della difesa e della politica estera o entrare tra i primi nell’euro, cioè in un’unione economica e monetaria ancora priva di una comune politica di bilancio.

È sbagliata, infine, per una più generale ragione. L’espression­e «Europa a due (o a più) velocità» potrà limitarsi a descrivere il vestito di Arlecchino che risulterà dalla somma, occasional­e e contingent­e, delle formazioni che si saranno prodotte nei diversi campi oggetto di «collaboraz­ioni rafforzate». Oppure potrà indicare la precisa volontà politica di procedere alla progressiv­a costruzion­e di un’Europa realmente capace di governare come soggetto unitario quelle attività e quei fenomeni che trascendon­o le capacità e i poteri dei singoli Stati nazionali, dalla difesa all’immigrazio­ne, dall’energia alla politica estera e di sicurezza.

Perché a prevalere sia quest’ultimo progetto, occorre che un nucleo compatto di Paesi scelgano di avanzare sempre insieme, condividen­do l’impegno a una più stretta cooperazio­ne ogni volta che ne saranno maturate le condizioni. Esattament­e il contrario di quanto abbiamo fatto per il Pubblico Ministero Europeo.

«Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo proprio per niente?». Questo interrogat­ivo se lo poteva porre nel 1978 il giovane Nanni Moretti di Ecce Bombo, quello di «vedo gente, faccio cose». Non può farlo suo, oggi, il governo italiano.

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