Corriere della Sera

Cieli scozzesi per Donizetti come in un film

- Di Gian Mario Benzing

Una freschezza volitiva, un ardore giovanile accendono la nuova Lucia di Lammermoor di Donizetti, in scena alla Fenice di Venezia fino al 2 maggio. Il soprano Nadine Sierra infonde alla protagonis­ta l’energia di una ragazza assai decisa. Così lo squillante pathos di Francesco Demuro, Edgardo; e il brillante Enrico di Markus Werba. Poco languore e molto progetto, persino nel duetto Verranno a te sull’aure. Sfumature in acuto, attacchi flautati, recitazion­e vera e viva, fiati infiniti a creare lunghi, avvincenti crescendo di tensione: nella «scena della pazzia», Sierra sa farsi allucinata (ma agile e potente) nell’accarezzar­e una spettrale distesa di calici purpurei. È il culmine della vocalità e della magia timbrica: un incanto, come il soprano si fonda, anche nel gesto, al suono straniante, fantasmati­co della glassarmon­ica (armonica a bicchieri), che il direttore, Riccardo Frizza, con lode qui reintegra, secondo il primo volere di Donizetti.

Ardon gl’incensi è anche tra gli esiti più efficaci quanto alle scene di Nicolas Bovey e alla regia di Francesco Micheli, altrove ipercineti­ca e scontata. Di fascino, i cupi cieli scozzesi che si svelano quasi fondale da Truman Show, le luci cineree, il pastoso verde bosco del coro, gli «avi» che si destano dalle tombe come in The Others... Mentre le solite cataste, qui mobili in bilico che «ovviamente» crollano, o addirittur­a calano «impiccati» a nodi scorsoi, sono banalità al confronto con gli spunti più poetici: dai fogli sparsi «sull’aure» al moto del coro che, nella scena delle nozze, avanza arretra preme ondeggia, specchio di un tumulto tutto interiore.

 ??  ?? Voce Nadine Sierra (con l’abito bianco) è Lucia di Lammermoor
Voce Nadine Sierra (con l’abito bianco) è Lucia di Lammermoor

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy