Maxi frode fiscale, arresti nel calcio inglese e francese Perquisite le sedi di West Ham e Newcastle, nel mirino i trasferimenti di 43 giocatori tra cui Payet
Per mille motivi quello inglese è il calcio migliore, è anche però tra i più ricchi di scandali. Dopo quella sulla pedofilia che ha coinvolto circa 800 persone, le autorità inglesi e francesi hanno aperto un’indagine congiunta su una frode fiscale che ha impegnato 180 agenti dei due Paesi e portato parecchi arresti. Gli investigatori contestano reati fiscali e contributivi per circa 6 milioni di euro. Oltre agli arresti, sono Steven, Zhang e Jindong Zhang (Getty) scattati sequestri di documenti, computer, telefonini e le perquisizioni nelle sedi di West Ham, Newcastle, Marsiglia e Chelsea, ma il club di Roman Abramovich non è sotto accusa e ha fornito informazioni utili alle indagini.
Tra gli arrestati c’è anche Lee Charnley, 39enne direttore generale del Newcastle allenato da Rafa Benitez e che appena due giorni fa ha festeggiato la promozione in Premier Protagonista Dimitri Payet, 30 anni, del Marsiglia (Epa) League. Gli investigatori contestano alcuni trasferimenti di giocatori e la gestione dei diritti d’immagine, materia molto delicata dal punto di vista fiscale. I club avrebbero suggerito ai giocatori di aumentare la parte relativa ai diritti d’immagine rispetto agli stipendi classici, così da pagare meno tasse. L’indagine tocca almeno 43 calciatori, 8 agenti e 12 club. Gli investigatori puntano il dito in particolare sul passaggio, nel 2015, del calciatore francese Dimitri Payet (protagonista all’ultimo Europeo) dal Marsiglia al West Ham che l’ha poi rigirato ai francesi lo scorso gennaio e di Alou Diarra che, sempre dal Marsiglia, è finito ai londinesi. Contestati anche i trasferimenti tra Marsiglia e Newcastle di Florian Thauvin e Remy Cabella.