Papa Francesco in Egitto: messaggio di pace contro tutti i fanatismi
Al Cairo dopo le stragi delle Palme. Senza auto blindata
Il percorso dall’aeroporto al centro del Cairo è scandito da grandi cartelloni con l’immagine di Francesco e lo slogan del viaggio in arabo e inglese, «il Papa di pace nell’Egitto di pace». Il pontefice arriverà alle 14 di oggi «come amico, messaggero di pace e pellegrino», una visita fondamentale per la sua strategia del dialogo, tanto più attesa dopo gli attentati del terrorismo islamista a due chiese copte nella domenica delle Palme. Nel videomessaggio «al popolo egiziano» diffuso in questi giorni, il Papa spiega che «il nostro mondo, dilaniato dalla violenza cieca che ha colpito anche il cuore della vostra cara terra, ha bisogno di pace, amore e misericordia, di costruttori di ponti». E parla del desiderio che la visita sia «un abbraccio di consolazione e incoraggiamento a tutti i cristiani del Medio Oriente» e «un messaggio di fraternità e riconciliazione a tutti i figli di Abramo, in particolare al mondo islamico».
Francesco «non ha mai pensato di mettere in discussione il viaggio, proprio perché vuole rendersi presente là dove ci sono situazioni di violenza e conflitto», spiega il cardinale musulmani in favore della pace», spiega il cardinale Parolin: «La questione fondamentale è l’educazione, e il linguaggio». Kyrillos William Samaan, vescovo copto cattolico, annuncia una dichiarazione sul «rinnovamento del discorso religioso» per «contrastare le tendenze fanatiche». A fine giornata, Francesco incontrerà il papa copto Tawadros II; nella cappella di San Pietro, dove l’11 dicembre un islamista uccise 29 fedeli, pregherà per i cristiani uccisi. Alla messa che il Papa celebrerà domattina saranno presenti anche rappresentanti musulmani e dei copti ortodossi.
Sullo sfondo, l’omicidio di 1 Palazzo presidenziale
Cerimonia di benvenuto nel primo pomeriggio Incontro con il presidente 5Al Sisi Chiesa di San Pietro Cattedrale di San Marco
Omaggio ai copti uccisi negli ultimi attentati
Giulio Regeni, la richiesta di verità e l’appello del genitori al pontefice. Oltretevere, la diplomazia è solita lavorare sottotraccia. Il portavoce Greg Burke spiega che si tratta «di una questione tra due Stati», che Francesco conosce la vicenda e «partecipa al dolore della famiglia». 2 Università di Al Azhar
Visita al grande imam Ahmad Al-Tayyib E che «in casi simili» la Santa Sede «cerca di venire incontro alle richieste di intervento per motivi umani, sempre con la massima discrezione, per rispetto di tutti gli interessati. E per essere efficace».