Brambilla: in onda dai canili per combattere il randagismo
L’obiettivo non è tanto parlare di animali, ma trovare loro una casa. Un impegno che l’ex ministro e presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, Michela Vittoria Brambilla, porta avanti da anni e che ora si trasforma anche in un programma televisivo. Il suo.
Dalla parte degli animali, in onda su Rete4 da domani, ogni sabato alle 11 (e la domenica alle 14), segna il ritorno di Brambilla alla sua prima professione, quella di giornalista (la sua carriera era iniziata proprio a Mediaset, negli anni Novanta). «Sono anni che do voce agli animali — racconta l’onorevole —. Combattere il randagismo dovrebbe essere una battaglia del Paese: non è accettabile che in Italia sia ancora così alto». Dalla parte degli animali non vuole solo mostrare agli spettatori come vivono gli animali abbandonati, ma fare un passo in più, proponendo loro di adottarli. La tv diventa così un tramite, concreto, tra cani e gatti senza famiglia e chi — dopo averli visti — li accoglierà nella propria.
«Il mio desiderio è svuotare i canili in Italia, un desiderio condiviso con il presidente Berlusconi: ne abbiamo parlato più volte e l’idea del programma nasce così. Si può dire sia di entrambi. Abbiamo pensato alla tv come un mezzo in più per far passare il messaggio. Questa non è una trasmissione sugli animali ma una trasmissione animalista», spiega lei che, in ogni puntata, andrà in onda da un canile diverso (si parte da Monza). I protagonisti non saranno solo cani e gatti, ma anche conigli, galline, pony e tartarughe «tutti in attesa di una nuova vita». Oltre «all’invito alla solidarietà e all’adozione», Dalla parte degli animali ospiterà diverse storie a lieto fine, darà spazio alle vite dei cani-eroi — quei cani da valanga, antidroga o da salvataggio su cui si potrebbero girare dei film — e darà voce alle associazioni animaliste e ai loro appelli.
Tra le rubriche, anche una che farà conoscere il cane o il gatto di un personaggio noto. «Di cose da fare ne avevo parecchie, non mi mancava certo un programma in tv. Ma certo questo è il mezzo più potente per far passare il nostro messaggio: ricordare a chi vuole allargare la famiglia, di andare in un canile o un gattile. Perché l’amore non si compra».
Noticina a margine: si aspettava l’eco clamorosa delle immagini di Berlusconi che allatta l’agnellino? «Confesso che ci speravo. Mi serviva un testimonial per la campagna che faccio ogni anno per salvarli, lui ne ha adottati cinque. Così gli ho detto: te li porto ma posso farti delle foto? Dopo averle viste spero che in molti non abbiano più scelto l’agnello per il pranzo di Pasqua».