Il sindaco: «Sì, ho copiato il discorso di Mattarella»

Otto frasi copiate dal discorso di Sergio Mattarella, pronunciato a Milano il 25 aprile di due anni fa. A usarle, tali e quali, in occasione della commemorazione della scorsa Festa della liberazione, è stato Giacomo Pallanca, dal 2013 sindaco di Bordighera (Imperia). Senza dichiarare la fonte però. Pallanca, 47 anni, architetto, eletto con la lista Progetto Bordighera, di centrodestra, si è difeso: «È vero, lo ammetto, ma è stata solo una dimenticanza». A pizzicarlo è stato il Pd locale, che per questo ne ha chiesto le dimissioni. «Le ho già rigettate al mittente», dice adesso lui.

Sindaco, perché copiare? «Mi sono ispirato, ho preso degli spunti. Ho commesso un errore a non ricordare subito che le frasi erano di Mattarella. Mi sono scusato per questo. Ho dato prova di onestà intellettuale. Non mi sono nascosto dietro a un dito né arrogato il diritto di aver scritto interamente quanto ho letto in pubblico. La faccenda doveva chiudersi lì».

E invece? «E invece sono stato attaccato. Il Pd ne ha approfittato per smuovere il suo elettorato, in vista delle elezioni comunali del 2018. In consiglio oggi il Pd non ha suoi rappresentanti. Perciò cercano di attrarre l’attenzione e se la prendono con me».

Lei dal discorso ha omesso parole come dittatura, nazifascismo, antifascismo. «Non sono né un revisionista né uno che vuole rinfocolare gli animi, anzi il contrario. Il 25 aprile dev’essere una giornata di pacificazione e fratellanza. Il Partito democratico ha preso la palla al balzo per fomentare lo scontro. Chiedere le mie dimissioni è completamente fuori luogo».

Gli anni scorsi si è ispirato ad altri per la Festa della liberazione? «Mai, questa è stata la prima volta. Ritengo sia tuttavia normale, in momenti solenni, fare riferimento a uomini come Mattarella, Giorgio Napolitano, Sandro Pertini, anche se politicamente distanti da me». Giacomo Pallanca