Corriere della Sera

L’olandese si può battere I consigli di Aru, che sa come si fa

- G.pic.

Grande assente Fabio Aru (Reuters)

Il granello di sabbia capace di inceppare gli ingranaggi di Tom Dumoulin esiste e si chiama Fabio Aru. Vuelta 2015. Dopo la crono beautiful Tom si prende la maglia rossa e vola verso la vittoria. Ma alla 20ª tappa, il sardo riesce a staccare in salita l’orange, che crolla consegnand­o il successo a Aru. Fabio ci siamo. Oggi la madre di tutte le tappe ci dirà se la maglia rosa è un mostro o un essere umano. Come aveva fatto a smascherar­e le debolezze di Dumoulin? «L’avevo attaccato all’inizio della terza settimana, in una tappa con una saluta non durissima, senza aspettare le grandi pendenze. E alla penultima frazione gli avevo reso la vita difficile grazie alla squadra, riuscendo a staccarlo». Sembra facile. Quintana ha la squadra, Nibali meno. «Io credo che oggi Quintana, Vincenzo e Pinot attacchera­nno Dumoulin da lontano, magari non subito dal Mortirolo ma dal primo Stelvio. Credo che vedremo tappe molto spettacola­ri, da qui a Milano. In vista della crono finale è vitale guadagnare secondi fino a sabato». Un consiglio ai pretendent­i al Giro? «Non sottovalut­ate mai Dumoulin. Rispetto a Etna, Blockhaus e Oropa quella di oggi è una tappa durissima. Con salite lunghe e vere. Sulla carta possono sembrare non adatte a Tom. Ma non commettete l’errore di pensarlo».

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