Saffie e Georgina Le vite spezzate
Piccola Saffie Rose Roussos, 8 anni, è stata una delle prime vittime identificate
L’isola di Barra, uno scoglio nell’arcipelago delle Ebridi, è in ansia per due sue giovani abitanti, Laura MacIntyre e Eilidh MacLeod, 15 e 14 anni. Avevano raggiunto Manchester assieme a una zia per assistere al primo concerto della loro vita. Dopo lunghe ore di paura e incertezza, Laura è stata trovata. È ricoverata a Manchester. «È in condizioni gravi, sta molto male, ma è viva», ha fatto sapere Donald Manford, consigliere regionale dell’isola. Per ora, invece, non ci sono notizie di Eilidh, che tra l’altro è sua nipote. «Sono momenti molto difficili per tutti noi». Eilidh, ha detto, è una ragazza vivace, molto attiva nella comunità. «Quando facciamo le feste, balla e suona la cornamusa, è molto brava». Del loro caso si sta interessando anche il premier scozzese Nicola Sturgeon, che ha offerto ai familiari assistenza e collaborazione. «È difficile immaginare quello che queste povere famiglie stanno attraversando. Il governo e la polizia scozzese faranno tutto il possibile per aiutarle». L’isola di Barra, al largo della costa occidentale della Scozia, conta circa 1.000 abitanti. Vanta una bellezza selvaggia e intonsa. Lunga 12 chilometri e larga 8, è collegata alla terra ferma da cinque traghetti settimanali e da un aeroporto la cui pista d’atterraggio è una spiaggia ed è utilizzabile solo con la giusta marea e da velivoli di piccole dimensioni. Il viaggio a Manchester era un regalo per il compleanno di Eiilidh. «Era felicissima di andare al concerto con un’amica», ha raccontato Manford. Il fratello della ragazza sta raggiungendo Manchester da Glasgow per cercarla. I genitori, a Barra, continuano a chiamare il suo telefono. Non risponde nessuno. Il dolore L’omaggio in strada alle vittime dell’attentato