Corriere della Sera

La superfan abbracciat­a ad Ariana Grande nel selfie Su Twitter aveva scritto «Non vedo l’ora»

- (Instagram) P. D.C. E. Teb.

18enne morta nell’attentato di Manchester, in una foto del 2015 con la cantante Ariana Grande Su Twitter Un montaggio postato con l’hashtag #PrayFor Manchester con i volti delle persone disperse e ritrovate

Una «superfan». Così Georgina Callander, 18 anni, definiva il suo rapporto con Ariana Grande. La seguiva sempre, tanto che nel 2015 era riuscita a incontrarl­a e a strapparle un selfie. Ieri era tornata a casa a Hesketh Bank, in tutta fretta. Aveva lasciato il Runshaw College, dove studiava Sanità e assistenza sociale, per prepararsi. Alle 17 era uscita con un gruppo di amiche. L’appuntamen­to era in agenda da diversi mesi. Poco prima della fine del concerto Georgina era andata a curiosare tra i banchi con il merchandis­ing. Serviva una maglietta, un poster, una spilla per ricordare la serata. Stando alle testimonia­nze degli amici è stata tra le prime persone a essere portata in ospedale. È morta con la mamma al suo fianco. Due sere fa aveva affidato a Twitter il suo entusiasmo per il concerto: «Non vedo l’ora». Anche gli amici hanno usato i social per i loro messaggi. «Riposa in pace, Gina. Ti voglio bene, ti meritavi il mondo e di più». «Ho il cuore a pezzi, mi mancherai tantissimo, non riesco neanche a dire quanto». A scuola piangono «una ragazza simpatica, con molti amici, che ha sempre sfruttato al massimo le opportunit­à che le si presentava­no». Lascia, oltre ai genitori, i fratelli Harry e Daniel.

«GJohn Atkinson

entile e attento». Così gli amici descrivono John Atkinson, 26 anni. Originario di Radcliffe, a circa 1o chilometri da Manchester, è rimasto ucciso nell’attentato di lunedì sera mentre stava lasciando l’Arena. Studiava Scienze sociali e della salute al Bury College. Per aiutare la sua famiglia è stata lanciata una campagna di raccolta fondi sul sito GoFundMe, che ieri sera aveva raccolto oltre duemila sterline. Su Corriere.it Leggi sul sito online del «Corriere della Sera» le storie delle vittime dell’attacco terroristi­co nella Manchester Arena

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