Salgono sul palco i Simple Minds I dubbi di altri artisti
Ieri sera a Manchester il gruppo in scena come previsto Ma alcune band si fermano per rispetto delle vittime
DAL NOSTRO INVIATO
Alla Bridgewater Hall, la sala da concerti di Manchester, è una serata come le altre. All’ingresso neanche un poliziotto, il personale guarda sommariamente nelle borse delle signore che fanno la fila col biglietto in mano. Unico particolare insolito, un paio di troupe televisive che filmano tutta la scena. Perché qui stanno per salire sul palco i Simple Minds, che hanno deciso di non annullare la loro esibizione nonostante la carneficina di ventiquattr’ore prima al concerto di Ariana Grande. «Keep calm and carry on», dicevano gli inglesi sotto i bombardamenti nazisti, mantenete la calma e andate avanti. E ora, sotto le bombe dell’Isis, fanno lo stesso.
Il pubblico è diverso, sono i nostalgici degli anni Ottanta, i nonni delle bambine che affollavano l’Arena lunedì sera. Ma lo spirito è indomito. «I terroristi non possono vincere — dice Tom con i capelli bianchi — certo che non ho paura a venire qui, è tutta la vita che sono un fan dei Simple Minds e non me li sarei mai persi».
Jack e Jill sono una coppia un po’ più giovane, vengono da fuori città, hanno guidato per un’ora dal Derbyshire. «Stamattina abbiamo visto le notizie, eravamo un po’ a disagio — raccontano — ma poi abbiamo deciso di venire lo stesso. Bisogna andare avanti». «Io ho lavorato per diversi anni a Manchester — aggiunge lui — conosco la città, mi sento tranquillo qui».
Lo stesso sentimento che ispira una coppia di mezza età: «Non vedo perché dovremmo fermarci per colpa di quegli idioti — dicono all’unisono — la vita deve andare avanti».
Due anziani sembrano più titubanti: «Sinceramente pensavo che avrebbero cancellato il concerto — ammettono — ma alla fine li abbiamo voluti vedere comunque, anche se ci sentivamo un po’ a disagio». E i Simple Minds, esitazioni o meno, sono andati in scena comunque. Mentre poco lontano la folla si accalcava fuori dal Palace Theatre per vedere il musical «Sister Act».
Non tutti gli artisti però hanno seguito questa linea. I Blondie, la band di Debbie Harris, hanno cancellato il concerto previsto per ieri sera a Londra «in segno di rispetto per le vittime del terribile attacco
Nelle prime manifestazioni di ieri per le vittime della strage di Manchester (nella foto Trafalgar Square a Londra) è comparso più volte anche questo simbolo: un cuore «disegnato» con le mani o stampato sui cartelli, a significare la partecipazione al dolore e la vicinanza alla città. di Manchester».
Lo stesso hanno fatto i Take That, che avrebbero dovuto esibirsi ieri a Liverpool e poi fra il 25 e il 27 proprio a Manchester, città da cui provengono.
Dall’estero tante star hanno manifestato il proprio orrore e la propria commozione, da Taylor Swift a Selena Gomez a Justin Timberlake: tutti cantanti che hanno un seguito molto simile per età a quello di Ariana Grande.
Per quanto riguarda la stessa Ariana Grande, invece, non sembra che il suo tour in Europa sia stato fermato, anche se non è chiaro se si esibirà domani a Londra come previsto.
Anche altre band hanno deciso di proseguire, segno che nel mondo dello spettacolo c’è un dibattito, o quanto meno atteggiamenti diversi, rispetto a quale sia il modo migliore di reagire a una tragedia come quella di lunedì sera. Fermarsi per partecipare al dolore delle vittime e dei familiari o proseguire per non arrendersi alla minaccia terrorista?
I Guns N’ Roses hanno fatto sapere che il loro tour va avanti con le tappe previste a Dublino, Lisbona, Madrid, Zurigo, Monaco, Londra e Parigi.
Anche il manager di Phil Collins ha confermato il concerto del 2 giugno a Liverpool e le cinque date successive a Londra. Mentre gli Iron Maiden si esibiranno stasera a Cardiff e a fine mese a Londra.
Quello che in molti casi è cambiato sono le misure precauzionali: la 02 arena di Londra ha rafforzato i controlli di sicurezza e chiesto agi spettatori di arrivare in anticipo e portare solo piccole borse.