Medio Oriente, le (due) parole non pronunciate
Nelle prime trenta ore dedicate a quello che considera l’«accordo del millennio» Donald Trump è riuscito a non pronunciare mai la formula «soluzione dei due Stati» e a non dover rispondere della promessa fatta in campagna elettorale: l’ambasciata americana per ora resta a Tel Aviv. Del vagheggiato spostamento a Gerusalemme non gli ha certo chiesto conto Benjamin Netanyahu, il premier israeliano, che ha spremuto tutte le energie diplomatiche per evitare di indispettire l’ospite americano. Fino a scegliere con i consiglieri del presidente la sala semi sotterranea dell’Israel Museum come scenario per il suo discorso. La Knesset — pare — sarebbe stata troppo insidiosa, il comportamento dei parlamentari imprevedibile. Trump ha ripetuto molte volte la parola «pace». Haaretz — il quotidiano della sinistra israeliana — fa notare che le ha ridato un’enfasi che sembrava perduta. Soprattutto ha esteso la possibilità di «pace» a quasi tutto il Medio Oriente, in Israele ha ribadito il suo piano per la regione: un’alleanza con i Paesi arabi sunniti, anche quelli che per ora non hanno relazioni diplomatiche con lo Stato ebraico, in chiave anti-iraniana. Così ha già cominciato a smantellare la dottrina del predecessore Barack Obama, che aveva costruito le sue mosse attorno al coinvolgimento nelle questioni mediorientali del regime di Teheran. Per Netanyahu, commentano gli analisti, è come risposarsi dopo otto anni di un cattivo matrimonio. L’intesa pensata da Trump dovrebbe rappresentare l’avanguardia contro il terrorismo. Anche ad Abu Mazen ha chiesto di agire perché «la violenza non sia tollerata, finanziata e premiata». Con il presidente palestinese parla del possibile accordo di pace, ancora una volta senza dettagli, senza neppure indicare come far ripartire le trattative dirette con Netanyahu ibernate dall’aprile del 2014. Come fumosa sembra la strategia di Jared Kushner, incaricato di seguire la questione. Scrive l’agenzia Reuters in un commento: «Se il genero ha un piano, per ora resta segreto».