Corriere della Sera

«Blue whale un rischio per i giovani Così avvertiamo i loro genitori»

Nunzia Ciardi: attenzione ai segni di malessere e autolesion­ismo, intervenir­e subito

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disposizio­ni: tagliati le braccia, svegliati alle 4 di mattina e gira per casa, guarda un film dell’orrore, infliggiti un grande dolore, fatti una balena blu sul braccio. Era un crescendo per 50 giorni fino all’ordine finale: ucciditi».

In Italia da dove arrivano le denunce?

«Ne abbiamo avute due da Milano e poi Cagliari, Firenze, Trento. Ci hanno scritto molti genitori, ma anche insegnanti. Molti ragazzi ci hanno segnalato post che avevano trovato su Si ipotizzano dei tutor che dal web guidano al suicidio, ma in Italia non ci sono riscontri Il caso La balena azzurra (a sinistra); la 16enne russa Veronika Volkova (sopra), una delle prime possibili vittime; il profilo di un ipotetico tutor (a destra) Facebook o su Instagram. Abbiamo scoperto che anche su WhatsApp ci sono gruppi che parlano del gioco e non possiamo escludere che lo stiano organizzan­do. Ascoltiamo tutti e verifichia­mo ogni dettaglio, naturalmen­te senza sottovalut­are la psicosi che si è creata. Due giorni fa abbiamo denunciato un diciottenn­e per procurato allarme: aveva scritto su Facebook di essere arrivato al cinquantes­imo giorno ma quando siamo andati a casa sua ha confessato di aver fatto uno scherzo».

I «tutor»

Quanto alto è il pericolo?

«Il rischio esiste perché è un fenomeno che fa leva sulla vulnerabil­ità dei ragazzi. Spesso il disagio giovanile si salda con l’emulazione ed è su questo che bisogna porre la massima attenzione. È l’appello che rivolgiamo ai genitori, ai professori ma soprattutt­o ai ragazzi: attenzione a cogliere segni anche minimi di malessere, attenzione a manifestaz­ioni di autolesion­ismo. Bisogna intervenir­e con la massima sollecitud­ine e se i segnali si fanno più seri, è bene rivolgersi a noi per escludere eventuali fattori criminali».

Voi che tipo di attività state facendo?

«Abbiamo un team di 15 specialist­i che nella sede centrale di Roma “spazzano” il web e monitorano costanteme­nte la Rete. Grazie all’inseriment­o

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