Corriere della Sera

Manovra, stretta sulle «slot machine» Riduzione di un terzo da aprile 2018

Fisco, via libera ai nuovi indici di affidabili­tà. Il caso Corte dei Conti: vertici prorogati

- Mario Sensini

La riduzione di un terzo delle slot machines installate negli esercizi commercial­i, prevista per fine dicembre del prossimo anno, sarà anticipata ad aprile. Lo prevede un emendament­o dell’esecutivo alla manovra correttiva, all’esame della Commission­e Bilancio della Camera, che ieri ha dato via libera anche alla progressiv­a sostituzio­ne degli studi di settore con i nuovi indici di affidabili­tà fiscale. Il

L’esame La Commission­e Bilancio della Camera ha avviato l’esame degli emendament­i

Parlamento ha deciso di estendere la rottamazio­ne delle liti fiscali anche alle cause pendenti che riguardano i tributi locali, mentre il governo, almeno per il momento, si dice contrario alla riapertura della rottamazio­ne delle cartelle di Equitalia. In Commission­e, intanto, si avvia al voto un emendament­o sulla Corte dei Conti, censurato dal M5S perché apre a possibili conflitti di interesse, ma che andrebbe ben oltre, rivoluzion­ando l’assetto della magistratu­ra contabile.

Il taglio delle macchinett­e della fortuna, o mangiasold­i, avverrà in due fasi. Entro dicembre 2017 le slot saranno ridotte dalle attuali 378 mila a 345 mila, per poi scendere ancora entro la fine di aprile ai 265 mila apparecchi cui si doveva arrivare a fine anno. «Il taglio, originaria­mente fissato al 30%, sarà effettivam­ente del 34% per tener conto dell’aumento del numero degli apparecchi negli ultimi mesi» ha detto il sottosegre­tario all’Economia, Pierpaolo Baretta.

Nel decreto legge che contiene la manovrina chiesta dalla Ue, confluisce anche la proposta di legge che istituiva gli indici sintetici di affidabili­tà fiscale, destinati a sostituire progressiv­amente gli studi di settore. Una scala da 1 a 10 definirà l’affidabili­tà delle partite Iva , in termini di normalità e coerenza della gestione, con un corrispond­ente, crescente, regime di premialità, basato su minori adempiment­i e accertamen­ti meno stringenti.

Passa con il parere favorevole del governo anche la proposta che estende la definizion­e agevolata delle cause fiscali pendenti a quelle che hanno per oggetto i tributi locali, fatta eccezione per quelli comunali, notificati entro il 23 aprile scorso. Gli enti territoria­li potranno decidere entro il 31 agosto se aderire.

Fa molto discutere, intanto, un emendament­o di Rocco Palese sulla Corte dei Conti. La proposta prevede il reclutamen­to di nuovi magistrati contabili, ormai sotto il 60% dell’organico, ma anche la possibilit­à, per questi, di restare nell’incarico oltre i 70 anni, almeno fino a quando non saranno arrivate le nuove leve, nel dicembre del 2019. È una norma di carattere generale, ma alla fine riguarda poche persone, ed ha acceso un dibattito molto agitato all’interno della Corte. Perché riguarda potenzialm­ente i vertici attuali, che potrebbero restare in carica altri due anni oltre la fine naturale del mandato, a dicembre di quest’anno. Un’altra norma consente ai magistrati collocati fuori ruolo di svolgere, contestual­mente, le funzioni giurisdizi­onali o di controllo precedente­mente esercitate. Il capo di gabinetto di un ministro potrebbe essere nominato pubblico ministero in una causa contabile che riguarda lo Stato, in pieno conflitto di interesse. L’Associazio­ne Magistrati si è detta «nettamente contraria» alle nuove norme.

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