Allarme statali, nel 2020 uno su tre avrà più di 60 anni
Le cifre dicono tutto. Già adesso l’età media dei dipendenti pubblici si attesta a quota 50,2 anni, ma a colpire è il fatto che nel 2020 tra le fila della pubblica amministrazione saranno impiegate 836 mila persone con più di 60 anni, in pratica una ogni tre. Tanto che l’età media salirà a quota 53,6 anni. L’invecchiamento delle risorse umane della macchina statale (oggi solo il 6,8% è under 35 anni) nell’arco del prossimo triennio produrrà un ulteriore effetto: nel 2020 un dipendente su tre potrebbe tecnicamente andare in pensione. Un passaggio cruciale, insomma, per la struttura organizzativa e produttiva dell’intero settore pubblico. L’indagine, effettuata dal gruppo Digital 360, e presentata al Forum Pa 2017 dice però anche altro. L’analisi passa in filigrana il personale di enti, ministeri, uffici e amministrazioni pubbliche, evidenziando che solo il 40% dei dipendenti ha conseguito una laurea. «In molti casi — rileva lo studio — i dipendenti non sono adeguatamente qualificati rispetto alla mansione da svolgere». L’osservazione fa il paio con l’evidenza che il 49% delle mansioni che richiedono un titolo di laurea sono svolte da personale non laureato. Il problema delle competenze e della formazione, del resto, è riassumibile in un paio di percentuali: il 41% dei dipendenti pubblici ha solo il diploma di scuola media superiore e il 18,3% la licenza media. Un deficit formativo e culturale che finisce per tradursi in un servizio inadeguato alla collettività. L’indagine si sofferma anche su un breve confronto con gli altri paesi europei, indicando che i tagli e l’invecchiamento del personale nella Pa hanno di fatto riallineato il numero dei dipendenti statali italiani a quelli inglesi e spagnoli. In linea risultano anche i salari. La spesa lorda media per dipendente in Italia è di 48 mila euro.