Corinne Cléry: un signore, amava il mio accento francese
Si erano conosciuti alla fine degli anni Settanta. Corinne Cléry, bellissima, molto giovane e — almeno all’inizio — per niente entusiasta di essere stata scelta come Bond girl e lui, Roger Moore, già da tempo l’agente segreto più famoso del mondo. Ma da colleghi, il set di Moonraker Operazione spazio, film del 1979, li ha trasformati quasi subito in amici. «Sono addolorata, è un dispiacere enorme, enorme», ripete ora l’attrice.
Ricorda il momento in cui vi siete conosciuti?
«E chi può scordare un incontro del genere. Io non volevo fare quel film, non mi rendevo conto dell’importanza. Ero stanca perché avevo appena finito di girarne un altro e quindi avevo detto no al produttore: volevo andare in vacanza. Ha insistito e alla fine ho accettato a patto di non fare provini. Beh, questa storiella è diventata presto famosa e Roger ne era molto divertito».
Quale è stata la sua prima impressione?
«Era un grande signore, un vero gentleman. Molto inglese, dolcissimo e professionale. Ricordo che ha subito cercato di mettermi a mio agio».
Le viene in mente qualche episodio in particolare?
«Io ero allegra, semplice e lui ha da subito apprezzato la mia normalità, per questo siamo diventati amici. Mi dava terribilmente fastidio il mio accento francese quando parlavo in inglese e mi lamentavo per questo con lui. Roger ogni volta mi rassicurava, mi diceva: ma stai tranquilla, hanno scelto proprio te perché vorranno anche il tuo accento, non preoccuparti. Era affettuoso e molto protettivo».
C’è stato mai un momento in cui ha perso la pazienza?
«Aveva una calma incredibile, sempre. Non solo, non gli ho nemmeno mai sentito alzare il tono di voce. Non ha mai perso la sua allure inglese».
Da subito amici: non ha subito il suo fascino?
«Era un uomo bellissimo e molto chic, ma era un signore, non un playboy. Tra l’altro, oltre a lui adoravo sua moglie: all’epoca era Luisa Mattioli, italiana. Altrettanto bella e con una classe incredibile, erano una coppia da sogno».
Lo scorso anno vi siete ritrovati in tv, da Carlo Conti...
1979 Roger Moore e Corinne Cléry in una scena di «Moonraker», film del 1979
«Sì, confesso che non l’avevo visto bene. Era stato un bellissimo incontro, ma ho subito capito che qualcosa non andava. Mi avevano detto che era uscito da un tumore, speravo si stesse riprendendo da quello, ma non avevo avuto una bella sensazione».
Aveva sempre una calma incredibile Non gli ho mai sentito alzare il tono di voce né ha perso l’allure inglese
Esservi rivisti resta comunque un bel ricordo?
«Sì, perché anche se era molto stanco, era rimasto il solito gentleman. Il suo sorriso e i suoi occhi dolci non erano cambiati per niente, era sempre lui. Abbiamo anche fatto una foto assieme, accidenti. Ora dovrò nasconderla, mi viene troppa tristezza».