In concorso Lindon nei panni dello scultore
DAL NOSTRO INVIATO
Il Festival si sposta nell’atelier di Rodin, l’artista che ha inventato la scultura moderna. Secondo biopic francese in gara, dopo il pasticcio iconoclasta di Hazanavicius che ha dipinto il giovane Godard, Papa laico della Francia. Ma Rodin è tutta un’altra storia, ha un impianto classico che appare fuori contesto a Cannes, e alla proiezione stampa non sono pochi quelli che abbandonano la sala. Alla fine l’accoglienza è fredda e qualcuno impreca: «Cinema vecchio».
In Rodin il regista Jacques Doillon, uno della vecchia guardia degli autori d’Oltralpe, ha fatto fare «due mesi di workshop come scultore al mio protagonista». Vincent Lindon, Palma d’oro nel 2015 a Cannes per La legge del mercato: «Doveva imparare a lavorare con le mani per essere credibile anche allo spettatore non esperto. Le opere di Rodin hanno una natura carnale, sono molto erotiche. Abbiamo girato a Meudon, nella sua camera da letto, dove c’è la grande figura di Cristo. Abbiamo riprodotto alcune opere, ma alcuni oggetti sono autentici».
Parigi, 1880. Auguste Rodin ha 40 anni, le sue opere talvolta sono rifiutate, riceve per la prima volta una commissione statale: creare il portale di un museo dedicato alle arti decorative, Rodin dedicò buona parte del suo arco creativo all’utopia della Porta dell’Inferno, che rimase incompiuta perché alla fine il museo non fu mai costruito. Le figure presenti Tutti in posa Da Nanni Moretti a Nicole Kidman: attori e registi che hanno fatto la storia del Festival in posa per la foto collettiva dei 70 anni della rassegna