Corriere della Sera

Nuova Inter, Sabatini e Spalletti già in azione

Ieri il primo contatto operativo: Ruediger l’obiettivo, Nainggolan il sogno. E il tecnico vuole tenere Perisic

- Carlos Passerini Monica Colombo

Milano in fermento. Dopo una stagione deludente per l’Inter (eufemismo) e di rinascita per il Milan (che comunque, nonostante i festeggiam­enti, si è piazzato sesto), sotto la Madonnina il clima non è da ultimo giorno di scuola. Dopo aver perso tempo a esonerare allenatori o ad aspettare le caparre per il closing, ora c’è fretta di preparare il futuro.

Quindi, presa lunedì la decisione di affidare la guida tecnica dei nerazzurri a Luciano Spalletti, senza più aspettare una risposta da Conte, ieri a Roma c’è stato un contatto fra Walter Sabatini, il neo coordinato­re tecnico delle squadre di Suning, e il tecnico gialloross­o. Chi conosce bene i protagonis­ti giura che non sia una notiziona poiché i due non hanno mai interrotto i rapporti, che anzi nelle ultime settimane Sull’arte dialettica dei prepartita José Mourinho ci ha costruito buona parte dei suoi trionfi ma stavolta di parlare pare non se la sentisse proprio: avrebbe dovuto farlo ieri in conferenza alla vigilia della finale di Europa League di stasera fra il suo United e l’Ajax (ore 20.45, SkySport1 e Tv8) ma era «troppo scosso» e così ha ottenuto dall’Uefa di cancellare l’incontro. Ha quindi scelto di affidare a twitter il suo messaggio sull’attentato di Manchester: «A Stoccolma senza gioia, il nostro Eclettico Antonio Ruediger, 24 anni, tedesco, difensore della Roma, può fare sia il centrale sia il laterale (LaPresse) cuore è con le vittime, so che la nostra gente sarà unita come una sola persona». Finale di stampo nobile, 17 trofei internazio­nali in due, si gioca alla Friends Arena di Solna, cittadina alle porte di Stoccolma, in un impianto-gioiello da 67.500 posti con un tetto che in 20 minuti si apre e si chiude, inaugurato solo cinque anni fa. L’Uefa ha confermato il minuto di silenzio prima del via e «una cerimonia ridotta». Secondo i bookmaker sul campo non ci sarà partita: la convinzion­e diffusa è si erano quotidiana­mente intensific­ati.

Il contatto è servito per gettare le basi per l’Inter del futuro: in calo le quotazioni di Manolas, in ascesa quelle di Ruediger, il primo nome della lista poiché è in grado di ricoprire due ruoli, esterno e centrale. Il sogno è Nainggolan che, se ha mostrato ostracismo verso la Juventus, a priori non escludereb­be, a fronte di congrua offerta per sé e per la Roma, un trasferime­nto a Milano. Anche il Milan ha effettuato sondaggi con il suo entourage, ma l’operazione è in salita, anche perché fra le pretendent­i al belga c’è pure il Chelsea.

In Spagna hanno dato per fatta la cessione ai nerazzurri di Danilo, l’esterno del Real, ai nerazzurri. La voce però non trova conferme presso la sede interista. Non è escluso che Spalletti — che dopo essere finito su tutte le prime pagine dei giornali a Trigoria ha finto indifferen­za con la dirigenza — chieda di trattenere Perisic, assai stimato. Problema: il croato, che ha offerte da Chelsea, United e Psg, era considerat­o dalla dirigenza interista sacrificab­ile, obbligata com’è a dover rientrare di 30 milioni entro il 30 giugno per questioni di fair play finanziari­o. Chi sostituirà Spalletti a Roma? Di Francesco è il favorito avendo già raggiunto un accordo verbale biennale con i gialloross­i, ma non è del tutto tramontata l’ipotesi legata a Emery che sabato sera giocherà la Coppa di Francia. In caso di débacle l’esonero sarebbe scontato.

Il Milan — che ha già in pugno Musacchio, Kessie (che la prossima settimana si sottoporrà alle visite mediche) e Ricardo Rodriguez — aspetta un cenno da Donnarumma. Montella che i ragazzini olandesi allenati da Peter Bosz, tornati a giocarsi una finale europea ventuno anni dopo il k.o. con la Juve del ‘96, siano bravi ma acerbi. Da parte sua Mou non potrà però contare sul suo totem, l’infortunat­o Zlatan Ibrahimovi­c, che avrebbe giocato in casa. Oltre ai quindici chili di marmo e argento del trofeo, chi vince si porta a casa un assegno da sei milioni e mezzo. ha inviato un chiaro segnale al ragazzo: «Deve fare chiarezza su ciò che intende fare da grande. È arrivato il momento in cui deve prendersi qualche responsabi­lità poiché la società sta facendo di tutto per tenerlo».

A Casa Milan attendono che Mino Raiola (rientrato in Europa) fissi un appuntamen­to per trattare entro il 30 giugno lo spinoso caso del rinnovo: non ci si può permettere di iniziare la nuova stagione con Gigio in scadenza di contratto. Ieri il d.s. Mirabelli ha incontrato De Sciglio e i suoi agenti: al terzino è stata manifestat­a la volontà di prolungare l’accordo in scadenza nel 2018. Il giocatore ha preso tempo, anche perché Rodriguez andrà a giocare sulle sue stesse zolle: l’addio non è fantascien­za.

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