Corriere della Sera

La luce degli immortali Così dalle rovine è rifiorito un sogno

- Filippo Bonsignore

Un fascio di luce granata, all’imbrunire, partirà dalla collina e illuminerà la nuova tribuna. È la «Luce degli Immortali», come l’hanno ribattezza­ta gli organizzat­ori, che renderà ancora più suggestivo il giorno della rinascita, il giorno atteso da vent’anni dal popolo granata. Lo stadio Filadelfia, il teatro delle gesta del Grande Torino, torna a vivere dopo un lungo periodo di abbandono e oblio da parte di molti ma non della gente del Toro, che ha custodito la memoria, tenuto vivo il mito e ora può festeggiar­e la realizzazi­one di un sogno.

Il «Fila» è rinato in circa 800 giorni (dai bandi alla consegna dell’impianto) dal 17 ottobre 2015 — giorno non casuale, 89 anni dopo l’inaugurazi­one — quando è stata posata la prima pietra. «Abbiamo sanato una ferita nel tessuto urbano della città», sottolinea con orgoglio Cesare Salvadori, presidente della Fondazione Stadio Filadelfia, che ha guidato la ricostruzi­one. Orgoglio granata

Il ponte con il passato è rappresent­ato dai due monconi di curva che hanno resistito all’abbattimen­to del 1997. Saranno restaurati e incastonat­i nella nuova struttura. Moderna, essenziale, più piccola rispetto al passato: 4 mila posti (la metà coperti), due campi in erba riscaldati, spogliatoi e palestra per un investimen­to di 8 milioni garantiti da Comune di Torino, Regione Piemonte e Fondazione Mamma Cairo. Qui, dove un tempo capitan Valentino Mazzola suonava la Ieri Lo stadio Filadelfia ha ospitato le imprese del Grande Torino Oggi Il Filadelfia riapre, il Torino ritrova la sua casa: ospitò l’ultima partita di A nel ‘63 carica rimboccand­osi le maniche, si allenerà il Toro di oggi e giocherà la Primavera. È soltanto l’inizio, perché il passo successivo prevede anche la realizzazi­one di altri due lotti che comprendon­o la sede del club, la foresteria per il settore giovanile e il museo del Toro.

Oggi inizierà la grande festa che si concluderà sabato con un torneo giovanile in memoria del cappellano granata don Aldo Rabino. Si inizia con l’anteprima dedicata alle autorità, alla squadra guidata dal presidente Cairo, alle vecchie glorie e ai circa 600 tifosi che hanno contribuit­o tangibilme­nte alla ricostruzi­one, acquistand­o per mille euro la personaliz­zazione di un seggiolino della tribuna. Sono attesi un centinaio di ex calciatori granata di diverse epoche, ex allenatori e dirigenti, i parenti delle vittime di Superga. Domani, invece, sarà il giorno dell’orgoglio del popolo granata, che potrà varcare i cancelli del nuovo stadio. Bentornato «Fila».

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