Dieci bimbi morti in mare Minniti convoca i prefetti
Affonda un altro barcone di migranti, strage di bambini al largo della Libia. A bordo 500 persone, le vittime sono almeno 34. «Una decina i minori annegati». E il ministro degli Interni Minniti convoca i prefetti per l’allarme migranti: gli arrivi sono in fortissimo aumento.
Aogni tragedia in mare riparte la litania delle colpe dell’Europa. «E ogni volta si rischia di cadere nella retorica. Perché vicende così terribili devono essere affrontate nella loro complessità — avverte Roberto Mastroianni, docente di diritto dell’Unione Europea all’Università Federico II di Napoli —. Quando si parla di Bruxelles spesso si dimentica che fa quello che gli Stati le consentono, non c’è un cervello distinto, sono le singole nazioni che non hanno voluto o saputo affrontare il fenomeno». Mastroianni sarà uno dei relatori della Summer School di Ventotene, organizzata dall’associazione «Per l’Europa di Ventotene» presieduta da Andrea Patroni Griffi, 5 giorni (dal 5 al 9 giugno) dedicati appunto «ai migranti» per analizzare il problema e offrire soluzioni. «Bisogna adottare misure concrete nei Paesi africani da cui provengono queste masse di persone — anticipa Mastroianni —. Un lavoro non semplice, perché prima vanno identificati i soggetti legittimati in nazioni destabilizzate, va verificato se hanno la volontà di collaborare e infine individuare le misure concrete per gestire i flussi». Poi c’è il nodo dell’accoglienza in Europa: «Finora la risposta è stata disordinata — continua Mastroianni —. È ovvio che di fronte a fenomeni così grandi, serve una risposta grande, comune a livello europeo». Perché non è più un’emergenza: «L’emergenza è diventata prassi, è un fenomeno epocale e come tale va affrontato».