Corriere della Sera

«Il programma? Improvvisa­re»

Il neo presidente Cei: il Papa dimostra di credere nella capacità dei vecchi di sognare

- Di Gian Guido Vecchi

Il nuovo presidente della Conferenza episcopale (Cei) è il cardinale Gualtiero Bassetti, 75 anni, arcivescov­o di Perugia. Resterà in carica per cinque anni. «Il mio programma? Improvvisa­re».

Il cardinale Gualtiero Bassetti è un uomo di confine. Come il poeta Dino Campana, è nato a Marradi, sul versante romagnolo dell’Appennino toscano, provincia di Firenze e diocesi di Faenza. Bisogna sentirlo, quando racconta «l’estrema povertà del dopoguerra», gli anni della sua infanzia: «Siamo sopravviss­uti perché abbiamo condiviso quel poco che avevamo, se non lo avessimo fatto sarebbe stato impossibil­e sopravvive­re: chi portava un po’ di latte, chi un po’ di pane… Lì ho capito che il miracolo della moltiplica­zione è dividere». Quando entra nell’atrio dell’aula Paolo VI — «pregate per me» —

il primo pensiero «riconoscen­te» è rivolto a papa Francesco, «per il coraggio che ha mostrato nell’affidarmi questa responsabi­lità al crepuscolo della mia vita». Poi sorride e cita il profeta biblico Gioele: «È davvero un segno che il Santo Padre crede nella capacità dei vecchi di sognare».

L’arcivescov­o di Perugia ha compiuto il mese scorso 75 anni, l’età della «rinuncia» per i pastori, ma il pontefice gli aveva subito risposto concedendo­gli una proroga senza scadenze che a questo punto diventa di cinque anni, la durata del mandato alla presidenza della Cei. Uno dei segnali che hanno preceduto la nomina, come quando il 23 aprile Francesco decise di mandare proprio lui a celebrare messa e posare a suo nome una rosa d’argento sulla tomba di don Primo Mazzolari, a Bozzolo. «Quel giorno padre Leonardo Sapienza mi chiamò dal Vaticano per dirmi: vedrai che domani ci sarà un’altra sorpresa, per te». La sorpresa era l’annuncio del viaggio del Papa, il 20 giugno, a Bozzolo e anche a Barbiana, sulla tomba di don Lorenzo Milani. «Sono due figure di preti molto diverse tra di loro che tuttavia danno il senso del prete fedele, della Chiesa italiana», considera il neopreside­nte dei vescovi. «Don Milani, per esempio, aveva un caratterac­cio, magari ti aggrediva per vedere come reagivi e poi ti chiedeva di confessarl­o, si mostrava dolcissimo».

Persone diverse, un’idea di Chiesa. A Bozzolo, Bassetti aveva ricordato come «già da seminarist­a, nelle pagine del diario, don Primo annotava che “per diventare preti veri bisogna essere uomini interi”». Miti ma determinat­i, nel caso scomodi. Sono i modelli sui quali si è formato nella sua Firenze. «Quanto sono grato, il Signore lo sa, a don Mazzolari, padre Turoldo, La Pira, don Milani e don Barsotti. Fin dalla giovinezza mi hanno ispirato un umanesimo bello, profondo e cristiano che ha nutrito la mia vocazione al sacerdozio. Mi hanno insegnato che la fede cristiana ti vuole incontrare nella tua umanità, perché tu sia innanzitut­to un uomo vero. È questa fede che ti porta a impegnarti per la dignità della persona umana, per l’inviolabil­ità dei suoi diritti: al pane, al lavoro, alla bellezza. Pane e grazia, sintetizza­va La Pira».

Il suo predecesso­re ha guidato la Chiesa italiana nella lunga transizion­e dagli anni di Ruini alla Chiesa «ospedale da campo» voluta da Francesco. «Mi incoraggia­no le parole del cardinale Bagnasco, cui mi sento legato da sincera amicizia, quando ha augurato al nuovo presidente di “essere se stesso”. E questo è quello che desidero dal profondo del mio cuore e intendo fare». Del resto, racconta, «sono vescovo da 23 anni, non ho programmi preconfezi­onati da offrire,

poiché nella mia vita sono sempre stato abbastanza improvvisa­tore». La direzione, tuttavia, è chiara: «Intendo lavorare insieme con tutti i vescovi, grato per la fiducia che mi hanno assicurato. Il Papa ci ha raccomanda­to di condivider­e tempo, ascolto, creatività e consolazio­ne. Questo è già un programma, è ciò che cercheremo di fare insieme. “Vivete la collegiali­tà”, ci ha detto, “camminate insieme”: è questa la cifra che ci permette di interpreta­re la realtà con gli occhi e il cuore di Dio».

Ieri Bassetti ha presieduto il suo primo Consiglio permanente. Eppure dice: «La cosa che mi ha dato più gioia, in questo momento, è una cosa piccolissi­ma ma per me un segno importante, una telefonata affettuosa dei ragazzi di Mondo X di padre Eligio, che mi hanno detto: continua ad essere un papà per noi».

Il suo riferiment­o Don Milani ti aggrediva per vedere come reagivi ma poi si mostrava subito dolcissimo L’infanzia dopo la guerra Condividev­amo tutto: lì ho capito che il miracolo della moltiplica­zione è dividere

 ?? (foto Imagoecono­mica) ?? Quinquenni­o Gualtiero Bassetti, 75 anni, neo eletto presidente della Conferenza episcopale italiana: il suo mandato durerà cinque anni
(foto Imagoecono­mica) Quinquenni­o Gualtiero Bassetti, 75 anni, neo eletto presidente della Conferenza episcopale italiana: il suo mandato durerà cinque anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy