Corriere della Sera

I mezzi dati a Tripoli e il giallo sugli spari Sbarchi, Minniti convoca i prefetti

- Ayob Amr Ghasem, portavoce della Marina libica fsarzanini@corriere.it

perché i numeri degli sbarchi continuano ad aumentare e in vista della stagione estiva bisogna far funzionare il piano dell’accoglienz­a. Per questo il ministro dell’Interno Marco Minniti ha convocato per domani al Viminale i prefetti dei capoluoghi.

La distribuzi­one nei centri

In attesa che i sindaci forniscano la disponibil­ità di strutture dove sistemare i richiedent­i asilo, si è deciso di analizzare la mappa dei luoghi che non hanno ancora aderito all’accordo siglato con l’Anci, l’associazio­ne dei Comuni. La direttiva che verrà data ai prefetti è quella di reperire il maggior numero di posti possibili, tenendo conto che i centri già esistenti sono ormai stracolmi e non si può correre il rischio di rimanere «scoperti».

Il numero dei migranti che giungono in Italia continua a salire: secondo i dati aggiornati a ieri sono 50.267 gli sbarcati, quasi il 40 per cento in più dello stesso periodo del 2016. Ma ciò che maggiormen­te allarma sono le nazionalit­à, perché si tratta di persone che arrivano soprattutt­o da Nigeria, Bangladesh, Guinea, Costa d’Avorio. E dunque non è automatico che possano ottenere lo status di rifugiati.

La Guardia costiera libica

L’ammiraglio Ghasem assicura che «il nostro unico obiettivo è quello di salvare i migranti» e sfida le ong: «Perché ci dichiarano guerra? Dovrebbero piuttosto cooperare con noi, se vogliono veramente fare l’interesse dei migranti. E invece alcune tendenzios­e aiutano i trafficant­i di esseri umani che in Africa creano il sogno di emigrare in Europa per approfitta­rne».

Accuse vecchie che i responsabi­li delle ong hanno già respinto. E ieri, di fronte al comitato parlamenta­re di Controllo sui servizi segreti, il direttore dell’Aisi Mario Parente ha ribadito di non avere «alcun dossier che testimonia rapporti tra le organizzaz­ioni non governativ­e e gli scafisti», così confermand­o quanto aveva già dichiarato il direttore dell’Aise, Alberto Manenti.

L’accordo con Tripoli e le forniture

Nei prossimi giorni l’Italia consegnerà proprio alla Guardia costiera altre quattro motovedett­e per il controllo di coste e spiagge. Il patto siglato a febbraio prevede anche una consegna scaglionat­a di mezzi e apparecchi­ature — gommoni, ambulanze, jeep, automobili, telefoni satellitar­i — che devono servire ai pattugliam­enti su tutto il territorio proprio nella lotta ai trafficant­i di uomini. Ma la vera scommessa fatta da Minniti riguarda pure l’accordo con Ciad e Niger, oltre naturalmen­te alla Libia, per il controllo del confine meridional­e. Nel progetto sarà coinvolta anche l’Unione Europea — così come hanno chiesto lo stesso Minniti in accordo con il collega tedesco de Maizière — in modo da poter creare lì dei campi di accoglienz­a per i profughi in modo da procedere alla loro identifica­zione e destinazio­ne finale.

Mai sparato contro i migranti, noi vogliamo salvarli Chi lo dice lo dimostri così potremo perseguire i colpevoli

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